Fai pace con i tuoi talenti

 

 

Fai pace con i tuoi  talenti!“ Ma cosa vuol dire”, potresti chiederti, caro lettore,  “far pace con i miei talenti, visto che avere talenti mi sembra solo una cosa buona? Mica faccio la guerra alle mie qualità e talenti!” Forse già conosci alcuni tuoi talenti, e ti impegni molto per coltivarli, usarli per amare, e anche contemporaneamente per farti amare, essere visto, un desiderio che abbiamo tutti in modi diversi. Oppure ti sei convinto, per una serie di situazioni che non sono andate come desideravi tanto, o per alcuni tuoi limiti, che non hai in realtà chissà quale talento bello o speciale, e sei arrabbiato con te stesso perché non riesci in ciò in cui riescono gli altri, o noti che gli altri non si interessano a te, almeno non abbastanza come vorresti, e a volte sei tentato di crederti poco piacevole, poco amabile, senza qualità importanti. Oppure, ti sei dato un valore come persona “solo” in alcuni tuoi talenti e bravure che hai notato e che anche gli altri spesso notano di te, e sei convinto che solo quando puoi donare e usare quei tuoi talenti hai un senso e puoi dare qualcosa di buono e ricevere amore e apprezzamento.

Forse a volte credi, come tutti, come ognuno di noi, che fuori da quei talenti che già conosci di te non ci sia altro, che tu “sei” quei talenti.

E’ sicuramente molto bello conoscere bene di sé alcune qualità e talenti, e saperli anche usare, far vedere, donare agli altri, ma a volte tutti in modi diversi e a volte senza accorgerci ingaggiamo una “lotta” di potere con noi stessi e con gli altri:  crediamo cioè che solo se possiamo essere utili, indispensabili, speciali per gli altri, allora potremo essere amati da noi stessi e dagli altri.

Ma così dividiamo spesso le situazioni, le nostre caratteristiche in “importanti” e “non importanti”, e a volte corriamo  una “corsa” per dare il meglio, solo il meglio, solo ciò che per noi è la cosa più importante, puntiamo a grandissimi obiettivi, a situazioni, scelte, occasioni grandi, speciali, vistose, eclatanti.

Succede anche a te a volte forse di scegliere di parlare, aiutare, collaborare, cercare, agire solo se puoi esternare chiaramente e in modo migliore degli altri quelle tue particolari qualità e caratteristiche, quelle bravure che già hai sperimentato di te.

Sicuramente servono moltissimo questi tuoi talenti, ma non perderti e non far perdere a te stesso e agli altri anche quei tuoi talenti secondo te insospettabili, invisibili a volte, e che consideri poco importanti: si perché a volte per bisogno di distinguerti dagli altri, per essere più visto, apprezzato  cercato e amato degli altri, sei disposto a donare di te “solo” ciò che ti sembra già facile e confezionato di te in bravura, solo ciò  che ritieni bello e utile, ma se scegli solo secondo i tuoi criteri, spesso ti farai influenzare dalla tua sensibilità, da alcuni tuoi talenti che diventano tuoi idoli, dalle tue paure, dalle tue convinzioni, da ciò che pensano gli altri  e da come ti vedono,  e da cosa ti convinci che loro abbiano bisogno.

 

C’è Qualcuno, un Padre che ti ha creato e che conosce i tuoi talenti meglio di te, e che vuole e sa aiutarti sempre a cambiare il tuo cuore e farti scoprire  e sperimentare che

tu non sei diviso a metà, una parte utile e brava (alcuni tuoi talenti e bravure) e una parte inutile e brutta (tutto il resto, compresi i tuoi difetti e difficoltà):

tu puoi essere utile perché sei tu, con qualità, talenti,  ma anche con limiti e difetti;  se sei tu a voler decidere con un po’ di orgoglio cosa è bello e utile di te, nasconderai e sminuirai tante cose di te, e di certo non considererai anche i tuoi limiti possibili talenti da mettere a servizio degli altri per amare e lasciarti amare.

Ma se accetti e scopri la Logica di Dio, del Dio per cui nulla è impossibile, del Dio che sa far portare frutto  anche in mezzo a tempeste, errori, fatiche, dolori, problemi, allora la situazione cambia, allora puoi finalmente iniziare a far davvero pace con i tuoi talenti, con ciò che consideri le uniche cose di te che puoi far vedere, usare, mettere in comune per collaborare, una specie di pseudoperfezione.

Dio sa ampliare il tuo sguardo, il tuo modo di concepire i talenti tuoi e degli altri, Dio sa rendere amore anche ciò che per te è solo un limite, un peso, un problema.

Dio ha bisogno della tua fiducia in Lui, per poter agire per te e con te. Se per esempio sei insieme ad altre persone, se conti solo sui tuoi criteri, e usi te stesso e solo te stesso come bussola, tenderai a considerare inutili molte tue caratteristiche, soprattutto se sono caratteristiche che hanno anche gli altri in modo simile, e tenderai  a giudicare anche gli altri così.

Tenderai  a  considerarti inutile se  in alcuni periodi della tua vita non potrai più usare alcuni tuoi talenti, e considererai inutili anche gli altri se non danno ciò che per te bisognerebbe dare. E tenderai  a giudicarti bene e giudicare bene gli altri solo se ti sentirai perfetto e gli altri si comporteranno in modi secondo te perfetto, senza difetti o loro difficoltà.

Se invece segui Dio, se scegli la Sua Logica, il Suo modo di amare, allora ti si aprono prospettive infinite, e puoi scoprire e sperimentare che tu sei un talento, e anche gli altri, ognuno è un talento. E il tuo concetto di talento può finalmente ritrovare la verità, e scoprire che tu sei un talento non solo se usi tue determinate bravure e solo quelle , e lo stesso vale per gli altri, ma sei un talento perché di fondo sei una creatura amatissima da Dio e che quando si lascia amare e condurre da Lui, dal Suo Amore come bussola,  può accettare di far usare a Dio ogni cosa di sé, compresi i suoi dolori, insuccessi, problemi, limiti, paure, e chi più ne ha più ne metta!

Perché nella Logica di Dio, anche i tuoi difetti e problemi possono essere ponti, strade, occasioni, feritoie per donare, e ricevere, per amare davvero. 

E per poter ritrovare la tua libertà interiore di non rinunciare a dare il tuo sorriso anche se già gli altri sorridono e ti sembra abbiano un sorriso migliore del tuo, la libertà interiore di dire parole, fare azioni, aiutare, ascoltare, anche se già gli altri sanno farlo benissimo, vincendo la tentazione di credere che “o fai tu” o fanno gli altri, o riconoscono i tuoi talenti e meno quelli degli altri, o non devi donare niente perché assomigli a una brutta copia secondo te di ciò che gli altri sanno fare e donare meglio di te.

Fai pace con i tuoi talenti, fai pace con te stesso, consegna e riconsegna a Dio con fiducia anche i tuoi difetti, il tuo carattere che a volte non ti piace, le tue resistenze, e anche i tuoi talenti  e la tua tentazione di suddividere le tue caratteristiche e quelle degli atri in buone e cattive. Utili e inutili.

Il talento più importante è l’amare, e amare assume infinite sfumature, e mentre ami davvero puoi accorgerti che quel modo di sorridere, parlare, accogliere, aiutare, agire, scegliere, ascoltare, è solo tuo, e include tutto di te, e che anche ciò che ti fa soffrire, se lo fai usare da Dio, diventa un luogo dove portare e accogliere  amore.

 

 

 

 

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