Qualcosa che sia semplice

Quante volte abbiamo bisogno di semplicità! A volte ci sembra che tutto sia troppo complicato, anche ciò che potrebbe essere semplice. Vorremmo essere semplici, vorremmo che gli altri e i rapporti con loro fossero semplici, vorremmo situazioni semplici che non comportino dubbi, incertezze, paure, problemi, imprevisti. Ma niente, sembra spesso che la vita non sia d’accordo, e che anche gli altri a volte facciano di tutto per complicarci la vita e complicarla a sé stessi.

Che fare?

Siamo sempre liberi di scegliere che “strada” prendere: o aspettiamo che tutto diventi semplice, che gli altri la smettano di complicare cose secondo noi semplici, che le situazioni migliorino e ci diano finalmente serenità, convinti che sia l’esterno che ha questo potere di rasserenarci, oppure…oppure  possiamo scegliere, momento per momento, con piccoli passi, di accettare di guardare dentro noi stessi, di vedere dove noi possiamo semplificare, e vivere meglio.

A volte siamo tentati di credere che semplificare significhi dover rinunciare a  considerare ogni aspetto di una situazione, di un problema, di una persona, e che significhi non dare importanza anche a ciò che semplice non è, e così per non trascurare nulla secondo noi, ci intestardiamo a puntualizzare, evidenziare (soprattutto i difetti e gli sbagli degli altri) e a cercare di far andare le cose e le persone come crediamo sia giusto, e ci arrabbiamo tanto quando gli altri e le situazioni si comportano in modo opposto a ciò che vorremmo, e che a noi è così evidente e sacrosanto. Oppure,  crediamo che per semplificare e non avere problemi e complicazioni  dobbiamo crearci la pseudo-tranquillità di non  dare attenzione a  dettagli e alla sensibilità e ai bisogni e idee degli altri, soprattutto quando sono aspetti molto diversi da come pensiamo e da cosa desideriamo noi, convincendoci  che per avere tranquillità e serenità e nessun problema dobbiamo scegliere di non approfondire, di  non interessarci a capire, dobbiamo evitare di costruire un miglior dialogo, una migliore collaborazione, per non dover faticare nel farci capire e capire gli altri e così, secondo noi, perdere tempo a complicare, ma a volte proprio sottovalutando e sminuendo alcuni aspetti delle situazioni e  degli altri, rischiamo di non capire, di peggiorare qualcosa, e di non avere una visione un po’ più ampia e realistica di una situazione e di una persona, e preferiamo catalogare, etichettare, giudicare per esempio qualcuno con convinzioni tipo “so come è fatto/fatta, è inutile parlarci o collaborare insieme” ecc. Spesso a parole e pensieri siamo convinti che noi si siamo semplici, immediati, spontanei, trasparenti, e che è colpa degli altri se non ci conoscono davvero e se non ci capiscono, e soprattutto se non ci leggono nel pensiero.

Eppure è sempre possibile lavorare su noi stessi, accettare che anche noi a volte non semplifichiamo, che anche noi a volte complichiamo le situazioni e i rapporti con gli altri, ad esempio quando ci chiudiamo evitando di dialogare e usare empatia, o quando decidiamo che non possiamo fare niente per migliorare qualcosa e il rapporto con qualcuno perché siamo impotenti o perché l’altro è troppo egoista e cattivo.

Anche quando viviamo un grosso problema, possiamo cercare un piccolo, anche piccolissimo elemento nel quale agire semplificando: ad esempio davanti a una situazione possiamo decidere di cambiare un po’ il nostro modo di vedere, giudicare, considerare quella situazione e quella persona, e possiamo mettere amore in ciò che viviamo, senza pretendere di risolvere tutto e di amare solo se il nostro amare porta sicure soluzioni.

Spesso crediamo che anche Dio sia troppo complicato, e che per credergGli e amarlo abbiamo bisogno di grandi effetti speciali da parte Sua, di grandi segni da parte Sua che siano megaspeciali, e quando non vediamo questi segni, ci scoraggiamo a volte e decidiamo che Dio o non esiste, oppure non gliene importa niente di noi.

Eppure…eppure Dio è più semplice di quanto crediamo!

Siamo tentati a volte di credere che per essere amati da Lui dobbiamo fare cose speciali, dobbiamo essere super buoni e bravi, dobbiamo impegnarci e non sbagliare.

E invece Lui ci stupisce con l’effetto speciale della….semplicità!

Dio non è un lontano alieno che vuole annullarci, ma è un Padre, un vero Padre, che ci ama talmente tanto da incarnarsi, da diventare come noi. Noi ci aspettiamo che sia un guerriero e un re che si fa vedere e intuire con particolari visioni o segni, e invece Lui è realmente presente, anche fisicamente, in un Pezzo di Pane, l’Ostia, ogni giorno: ma ci pensate che per rendersi fisicamente ancora presente Dio non ha scelto castelli dorati inaccessibili, segni megagalattici ma distanti dal nostro quotidiano e dal nostro cuore, ma ha scelto….la semplicità, la concretezza, l’umiltà  e la quotidianità di un Pezzo di Pane? È meraviglioso questo Dio così semplice e vicino a noi, così avvicinabile, quotidiano. Noi crediamo che per dimostrare la Sua potenza debba comparire con fulmini e saette e con poteri magici, e invece Lui è presente, nella semplice specie di Ostia, e in ogni gesto e pensiero di amore che facciamo, in ogni situazione, anche in ciò che appare solo come  brutto  e doloroso (e che invece ha anche punti a volte non evidenti dove Dio è presente, e aiuta con Amore) e  in ogni persona, in noi e negli altri. Siamo noi che crediamo a volte che per essere felici e amati dobbiamo avere nella nostra vita aspetti speciali, e dimentichiamo che la nostra vita è già speciale, è un dono immenso, dimentichiamo che noi siamo già speciali, perché creature create e amate da Lui, dimentichiamo che per amare davvero non abbiamo bisogno di momenti speciali, occasioni speciali, persone particolari, e solo alcune persone, ma possiamo amare nella…semplicità dei nostri gesti, dei nostri giorni, nelle cose da fare, nelle scelte che facciamo, nel nostro dolore e fatica, nella nostra gioia, nei nostri rapporti con gli altri, anche con coloro che giudichiamo troppo complicati e che non abbiamo voglia di conoscere davvero con empatia.

Cosa semplifica davvero? L’amore, la scelta di amare, senza pretendere per forza dagli altri di fare lo stesso verso di noi e di cambiare come vogliamo noi, perché amando, anche quando qualcosa rimane complicato, misterioso, possiamo accettare con umiltà che noi non siamo i salvatori del mondo, che noi non possiamo sempre cambiare e risolvere tutto, e che anche nelle difficoltà possiamo fare qualcosa di semplice e bello: possiamo mantenere l’amore in noi e amare, e ricominciare ogni volta ad amare, e a lasciarci aiutare e amare, chiedendo a Dio l’amore necessario per amare e mettere in ogni situazione e rapporto con gli altri questo amore.

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