Ciò che desideriamo
Abbiamo tutti tanti desideri, di vario tipo, e di fondo ogni nostro desiderio è in qualche modo il poter essere felici in ogni campo della nostra vita. E spesso rimaniamo delusi, dispiaciuti, per i tanti desideri che non riusciamo a realizzare, per tutto ciò che non riceviamo, e che tanto vorremmo. E a volte o spesso rendiamo padrona in noi quella parte bambina, che sempre convive in noi, che crede ed è convinta che il solo fatto di desiderare qualcosa, possa “smuovere” la vita, la realtà, le persone, per ricevere ciò che tanto desideriamo e consideriamo fondamentale. Penso che sia capitato a ognuno di noi di desiderare a volte che per esempio qualcuno cambi, di pensare intensamente questa cosa, convinti che l’altro se è sensibile, intelligente e attento a noi, se ci vuole davvero bene se ne accorgerà, lo capirà cosa deve fare, e notare poi con delusione che l’altro non cambia, anzi a volte sembra proprio sempre fare il contrario di ciò che noi vorremmo, e che non basta che desideriamo che cambi. Oppure quando desideriamo molto che una situazione migliori, o che qualcuno ci aiuti, o che possiamo avere tanta felicità, e poi la vita non ci “porta” ciò che vogliamo. A volte ci accorgiamo che, anche quando esplicitiamo ciò che tanto desideriamo, per esempio che una persona ci dia ciò che vogliamo, non sempre la persona si comporterà come le chiediamo: noi ci convinciamo che fa così perché è cattiva, indifferente, troppo egoista, ma se ci immedesimiamo un attimo nell’altro, potremmo scoprire che l’altro ha a sua volta desideri diversi, difficoltà diverse, e forse la sua parte bambina sta ancora lottando e soffrendo per far pace con qualcosa in sé, e fa fatica a concentrarsi e impegnarsi quando e come vorremmo noi nel realizzare i nostri desideri o nel darci ciò che vorremmo, o nel cambiare solo perché glielo chiediamo o perché desideriamo fondamentale che faccia ciò che vogliamo.
E spesso cadiamo nella convinzione-illusione che basti desiderare intensamente qualcosa perché si realizzi automaticamente: ad esempio se desideriamo che gli altri collaborino con noi in qualcosa, diamo per scontato che lo faranno, soprattutto se vedono il nostro muso se non lo fanno. Oppure quando ci aspettiamo che l’altro, se ci tiene davvero a noi e se vede quanto desideriamo qualcosa, o quanto siamo dispiaciuti se non cambia, cambierà. E a volte crediamo che: se desideriamo amicizia, gli altri lo capiranno e saranno nostri amici, se desideriamo dialogare, gli altri lo intuiranno e se ci tengono a noi inizieranno a parlare con noi, se desideriamo essere capiti, aiutati, cercati, considerati, gli altri se davvero sono affezionati a noi verranno incontro a noi. Ma così diciamo a noi stessi una bugia, e cioè che “se” l’altro ci vuole bene e se gli interessa fare amicizia con noi, o se ci tiene che andiamo d’accordo, che ci capiamo, che possiamo collaborare, allora si comporterà in un certo modo e ci darà ciò che desideriamo nei modi tempi e caratteristiche che noi vogliamo. Ci convinciamo a volte anche che ciò che desideriamo verrà da noi, e svuotiamo i nostri desideri dalla parte di responsabilità che siamo chiamati ad avere anche noi. A volte è come se inconsciamente dicessimo alla vita e agli altri, e alle situazioni: “Ascoltate bene, io ho bisogno di ottenere, realizzare, ciò che desidero, altrimenti non sono sereno, altrimenti non posso prima amare, dare il meglio di me, collaborare,” ecc.
Si, perché noi abbiamo sempre una nostra parte da mettere, la nostra parte che serve per amare, costruire, risolvere, capirsi, cambiare, collaborare, aiutare. In teoria lo sappiamo già, ma quando ci sentiamo feriti su qualcosa che per noi è molto importante, allora dimentichiamo la nostra parte di amore da mettere in circolo, e da mettere in circolo anche quando gli altri non mettono la loro parte. E tendiamo ad aspettare che “prima” gli altri facciano la loro parte, condizionando la nostra parte a se e come loro ci vogliono bene e se ci danno attenzione, aiuto, affetto. Desideriamo essere capiti? Noi cosa facciamo per farci capire, per farci conoscere davvero dagli altri? O pretendiamo che gli altri intuiscano e sappiano, se ci tengono a noi, cosa pensiamo, chi siamo davvero, cosa vogliamo e non vogliamo? Vogliamo ricevere amicizia, perdono, comprensione, dialogo? Siamo disponibili a costruire noi una parte di tutto questo, senza farci condizionare da cosa e quanto fanno o non fanno gli altri verso di noi? Quando desideriamo qualcosa, siamo disponibili a modificare, cambiare il nostro desiderio a cui ci attacchiamo, se vediamo che non farebbe bene a noi e agli altri, anche quando sembra una “scorciatoia” che secondo noi ci farà ottenere presto tanta felicità?
A volte non siamo disponibili, perché tutti, abbiamo in noi sempre un “misto” di bene e male, di egoismo e amore.
C’è Qualcuno che sa aiutarci ad armonizzare in noi ciò che desideriamo, e che sa aiutarci davvero a scegliere, tra i nostri tanti, tantissimi desideri, quelli che davvero ci fanno camminare in una strada di libertà interiore, di amore vero, di vera pace interiore, in una strada di verità con noi stessi e gli altri: è Dio. A volte crediamo che Dio sia contro ogni nostro desiderio di gioia, allegria, vita, di serenità, ma se proviamo con cuore sincero a conoscerLo davvero, a fidarci che ci ama davvero, a seguirLo, ad amare come ama Lui, e come ci ama Lui, possiamo sperimentare con più facilità che Lui ci ama davvero, e vuole davvero il nostro profondo bene, la nostra vera gioia, anche quando il nostro cuore ha bisogno di lavorare sui suoi desideri in modo diverso, per renderli scelte di amore anche per gli altri, per renderli scelte che portano frutti di bene.