Fai pace con le difficoltà

(Francesco e la perfetta letizia)

Quanti ostacoli, imprevisti, fastidi e problemi succedono a volte a te e agli altri! Come li affronti?

È normale, caro lettore, reagire spesso o a volte con rabbia, dolore, scoraggiamento, reagire a volte con chiusura. Quando poi si riceve del male da parte delle altre persone non è semplice mantenere la serenità interiore e a volte esteriore. Ti è mai successo di considerare ogni imprevisto, ogni problema dolore e fatica come “affronti” fatti a te alla vita e da Dio? A me a volte capita. E forse anche a te e a ognuno di noi, perché siamo esseri umani e facilmente ci scandalizziamo se dobbiamo affrontare problemi e sofferenze anche perché in fondo in fondo sentiamo che siamo fatti per la felicità completa e la ricerchiamo sempre, quotidianamente in quasi tutto ciò che facciamo anche come abitudine. Hai notato che quando reagisci male a una difficoltà e dolore inizi a soffrire di più e a sentire più dolore, rabbia, scoraggiamento? Mettiamoci anche il fatto che ognuno di noi vuole sentirsi sempre amato, stimato capito e trattato bene, e che a volte c’è il timore di sembrare troppo diversi dagli altri, e si ha paura di essere giudicati e quasi ci si immobilizza in abitudini e comportamenti che in realtà non consideriamo davvero parte di noi stessi, o che volentieri cambieremmo, ma… siamo un po’ schiavi di noi stessi e della paura di “cosa penseranno gli altri”.

Come se potessimo controllare il pensiero e l’opinione degli altri, ma questo non è possibile e non è neanche giusto, non ci farebbe bene. Più agiamo e reagiamo anche in base a ciò che potrebbero pensare gli altri e a come ci trattano e ci tratterebbero, e più rischiamo di perdere di naturalezza e di sincerità, e più ci sentiamo meno liberi e sereni. E spesso tu, io, e ognuno di noi siamo tentati di credere e pensare che “è normale” stare solo male se si ha un problema, o se si è dispiaciuti, e che “è normale” reagire trattando male chi ci tratta male, o ci tratta con indifferenza, e non ci accorgiamo che iniziamo a comportarci a seconda dei meriti che pensiamo gli altri abbiano soprattutto nei nostri confronti e a giudicare, evitare dialogo e chiarezza, confronto costruttivo, e iniziamo a comportarci dipendendo da come ci trattano gli altri. Ma l’amore non è una questione di merito! L’amore, quello vero, è…gratuito. Non dipende da come ci trattano gli altri, o da come ci sentiamo come stato d’animo, o da come stiamo. Sembra impossibile agire gratuitamente soprattutto quando ci si sente molto addolorati, arrabbiati o feriti, ma in realtà è possibile ed è l’unico modo per essere davvero felici e padroni di noi stessi. Francesco per esempio ha intuito, capito e compreso questa realtà, e lo ha capito non ragionandoci sopra freddamente, ma accettando e accogliendo nella sua vita e nel suo cuore Dio, e il Suo Amore immenso e costante. Francesco ha scelto di amare e lodare Dio, di gioire anche quando veniva maltrattato, non capito, cacciato e allontanato. Francesco non dipendeva dall’umore degli altri o dal suo umore, o dai suoi bisogni di essere stimato e amato e trattato bene: era libero, libero in Dio, libero di reagire con amore, e quindi di scavare più gioia in lui, nel suo cuore. Francesco ha mantenuto la pace interiore, la serenità, ma non dipendeva solamente dai suoi sforzi, ma dal suo credere davvero a Dio e al Suo Amore, dal suo seguirlo in pratica, mettendo in pratica l’amore evangelico e non la sua personale idea di amore, giustizia, merito ecc.  ci sono delle volte, caro lettore, che la sofferenza è talmente grande che si fa davvero particolare fatica a rimanere sereni, anche Gesù ha vissuto profondamente il Suo dolore, ma… se non siamo sempre sereni, possiamo amare, anche nel dolore, e quando non ce la sentiamo di amare e ci sembra di non averne le forze o la possibilità, possiamo sempre ricominciare, e ricominciare, rinunciando a chiuderci nello scoraggiamento. Dio capisce il nostro dolore e anche la nostra difficoltà ad amare anche quando soffriamo tantissimo. Ricorda e ricordiamo che è possibile sempre vivere le difficoltà in un altro modo: è possibile vivere le offese, i giudizi su di noi, le critiche su di noi o prove molto dure in un modo diverso. Rispondere con amore a volte può farci paura, può sembrare una debolezza manifesta, ma amare non è una gara a chi vince o a chi è più forte. Quanta bellezza e luminosità emerge da te, da me, da ognuno di noi se accettiamo di imparare ad agire con amore invece di reagire dipendenti da noi stessi anche nelle situazioni difficili! In fondo spesso se ci pensiamo nelle difficoltà spesso non reagiamo con amore anche perché siamo convinti che se non reagiamo male saremo trattati in modo peggiore e staremo peggio perché più deboli, ma non farti ingannare da questi pensieri, in realtà è esattamente il contrario. E Francesco lo aveva intuito. Quanta gioia ha testimoniato a tutti, quanta luminosità e mitezza, quanta benevolenza, non perché non soffrisse o non si sentisse ferito o rimproverato o non amato, ma solo perché aveva scelto come Tesoro Dio, e non se stesso o le sue idee o paure. Solo puntando lo sguardo e il cuore a Dio si può iniziare a vedere meglio la realtà e a fare cose che altrimenti non faremmo perché ingannati dai nostri stati d’animo e criteri personali che a noi sembrano “universali e normali”. Francesco non ha tenuto per sé neanche la tristezza, le amarezze, le offese, le paure, ma ha donato ogni volta tutto a Dio, e si è aperto alla Sua Pace, e alla Sua Gioia e Amore. Ha reagito amando e lodando Dio; addirittura perdonando chi gli faceva del male, ringraziando Dio e ringraziando chi ferendolo gli dava senza saperlo l’occasione per amare di più e donare tutto a Dio, il Dio dell’impossibile. Chiediamo a San Francesco di chiedere anche lui a Dio per noi di aiutare ognuno di noi a credere e a vivere la perfetta letizia. Francesco ha scelto di essere libero anche nelle prove, felice e fiducioso anche nelle mancanze, nelle offese, nella fatica e nel dolore. Francesco aveva deciso che non voleva dipendere dal giudizio o dai meriti propri e degli altri, non voleva far dipendere la sua sicurezza, serenità e libertà da ciò che aveva o non aveva, da ciò che gli altri gli davano o non gli davano o da quanto era ferito o era amato dagli altri. Queste sue scelte sono in realtà scelte di una grande forza interiore, di un grande desiderio di vera gioia, di rinuncia al male che porta amarezza e non vera gioia. Queste sue scelte sono la perfetta letizia di cui amava parlare e testimoniare con amore. La Gioia che solo Dio può donare.

Quali sono le difficoltà dove fai più fatica a perdonare, amare, reagire lodando Dio?

Prova a reagire e reagire in modo diverso, amando e lodando Dio.

Come stai vivendo una tua prova, dolore, offesa ricevuta? Come agisci verso chi ti ferisce?

Prova la gioia della perfetta letizia che ha vissuto Francesco, credendo a Dio e amando anche dove vorresti solo fare dispiacere a tua volta. Prova a fidarti di Dio e di come vuole che tu ami. Misericordiosamente.

Anche tu sei perdonato e amato con tanta misericordia anche quando sbagli e fai dispiacere.

Puoi amare!
Puoi perdonare!
E costruire così più gioia…

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