Il dono degli “scarti”

Cosa ne fai dei tuoi “scarti” caro lettore?

Spesso tutti, prima o poi, ci crediamo che per essere persone belle e buone, apprezzate e amate, dobbiamo eliminare ogni scarto dal nostro cuore, ogni aspetto che è brutto, inutile, spiacevole, perché non tolleriamo di vederci, sentirci ed essere considerati da noi stessi (e a volte anche dagli altri) cattivi, o egoisti, o antipatici, o deboli. E forse ci siamo abituati a pensare che tutto ciò che non va in noi e negli altri deve solo essere tolto ed eliminato il prima possibile.

Consideriamo ogni nostra debolezza, ogni nostra contraddizione, ogni aspetto con il quale cerchiamo di combattere, ogni aspetto, anche emotivo, “non giusto”, cattivo, egoista, ogni elemento contrario a ciò che crediamo, testimoniamo, e dal quale a volte ci facciamo influenzare, solo brutti e inutili scarti da distruggere il prima possibile, perché continuiamo a credere e pensare che per essere persone davvero in gamba, davvero belle, e per poter essere amati, apprezzati e accettati, dobbiamo essere senza nessuna “zizzania” che si mischi al bene che sentiamo e abbiamo in noi e che vogliamo donare e anche ricevere dagli altri.

E a volte siamo proprio delusi da noi stessi, arrabbiati e scoraggiati, quando ci accorgiamo che sì, siamo ricaduti nel farci influenzare da quell’aspetto di noi, da quella sfumatura, da quel nostro egoismo e contraddizione che credevamo di aver eliminato per sempre. E tutti quegli “scarti”, quegli aspetti di noi stessi che non ci piacciono, tutte quelle ferite, paure e limiti che portiamo sempre dentro di noi, tutto ciò che non è giusto, buono, bello, e che si mischia e si impasta con sentimenti e desideri buoni, costruttivi, dove vogliamo di fondo solo amare davvero, sia qualcosa che non porterà mai niente di bene, e di buono, e che anzi è da nascondere, da distruggere e annullare il prima possibile, da disprezzare, e soprattutto è inutile e ostacolo alla nostra bontà, bellezza, bravura, amabilità.

E continuiamo a volte a credere che anche Dio ragiona così, che anche Lui ci disprezza e non ci ama in tutto ciò che in noi non è amor, ma egoismo. Certo, in noi coesistono sempre, in tutti, contemporaneamente bene e male, gioia e dolore, egoismo e altruismo, fede e ateismo, voglia di costruire e voglia di chiudersi e non perseverare nel bene per timore di soffrire e faticare troppo.

Ma la differenza di fondo, la differenza importante non la fanno il numero e il tipo di limiti, difetti, egoismi che abbiamo e il numero ed entità degli  sbagli che facciamo. La differenza importante non la facciamo neanche noi da soli, anche perché se contiamo solo sui nostri criteri di “giusto” e “sbagliato”, e solo sulle nostre forze, se contiamo solo sul nostro modo di vedere i nostri difetti, i nostri continui impasti di bene e male, amore ed egoismo, o ci scoraggiamo, o ci arrabbiamo di fondo, incolpando noi stessi, la vita e gli altri, o appioppiamo in modo molto rigido l’etichetta “scarti” negativi e inutili a tutto ciò che non ha solo bene e amore in sé, ma anche contraddizioni, limiti, difetti, egoismi, indurendo il nostro cuore e nascondendo non solo i nostri limiti ed egoismi, ma nascondendo così inevitabilmente anche tanto bene e possibilità di amore che possiamo costruire donare e ricevere, e che convive impastato alle nostre ferite, egoismi e limiti, anche quando non lo crediamo possibile.

Ma se cambiamo prospettiva e decidiamo di provare a credere davvero a Colui che sempre è con noi, e che ci ama infinitamente così come siamo, Dio, e che è profondamente con noi, con amore, anche nelle pieghe della nostra anima e del nostro cuore, anche quelle  più profonde e contraddittorie, impastate di amore ed egoismo, possiamo sperimentare che è Lui, e solo Lui, che fa la differenza, la vera differenza, una differenza immensa tra il nostro modo di pensare,  considerare e giudicare i nostri “scarti”, e il Suo modo di pensare e considerare i nostri scarti.

Certo, il male è male, l’egoismo è egoismo, le paure e i limiti sono paure e limiti, e ciò che non ci porta ad amare davvero se non viene incanalato e usato per amare fa del male come un boomerang prima di tutto a noi stessi, ma Dio, che è davvero il Dio dell’impossibile, sa e vuole fare molto di più: non si accontenta di aiutarci a incanalare, cambiare e indirizzare al bene e all’amare davvero anche tutto ciò che è impastato in noi con egoismo, paure, limiti, dubbi, contraddizioni, ma….ci ama e ama, anche nel senso di contenere nel Suo Cuore e curare con amore, anche ciò che noi tanto disprezziamo in noi. E sa e vuole fare ancora molto, molto di più: sa usare anche quelli che noi consideriamo solo “scarti” in noi e negli altri, per fare opere belle, bellissime, per restituirci a noi stessi, per tracciare, creare e far fiorire

sentieri e strade che noi da soli mai avremmo immaginato e potuto costruire, sentieri che diventano davvero sentieri per imparare ad amare anche quando dentro di noi contemporaneamente viviamo e abbiamo egoismi, paure, limiti, difetti, desideri non del tutto orientati al bene, ma che con Lui, seguendo  Lui, fidandoci di Lui, amando Lui e lasciandoci amare da Lui anche in quegli “scarti” e delusioni su noi stessi, diventano percorsi nuovi, diventano strumenti preziosi in cui far passare amore, e dove vincere il male con il bene, e il miracolo che sa fare Dio è anche saper far passare amore anche da quelle feritoie che abbiamo in noi, spesso sempre presenti insieme al bene e al nostro desiderio sincero di amare davvero, pensando davvero al bene degli altri, e diventando in più noi stessi piccoli strumenti di amore per aiutare anche gli altri a incanalare tutti i loro “scarti” in cose buone che portano ad amare di più, ad amare davvero.

E questi miracoli con i nostri “scarti”, che noi staremmo solo a idolatrare o rifiutare, li può e  li sa fare davvero solo Dio. Il Dio dell’impossibile. Affidiamo tutto di noi, comprese le nostre tristezze,  compresi i nostri scarti a Dio, permettiamogLi di usare con amore tutto, anche ciò che noi butteremmo via, permettiamoGli di aiutarci a coltivare amore e gioia, e non solo ci rialzeremo ogni volta prima, molto prima dai nostri scoraggiamenti,

ma potremo far fiorire tanto bene anche lì dove sembrava ci potesse essere solo male o egoismo.

 

 

 

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