Maria, sai che faccio un po’ fatica a pregarti, in particolare con il Rosario?
Maria, mi vergogno un po’ a dirtelo, ad ammettere davanti a te e con me stessa che…faccio davvero tanta fatica a pregarti, a parlarti come a una persona davvero vicina e partecipe nella mia vita. Anche se comincio pian piano a capire che tu non sei una estranea nella mia vita, ci sei sempre stata, discretamente ma fortemente, perché mi vuoi bene, non riesco ancora, o meglio temo ancora un contatto troppo forte con te. Si, ho un po’ paura anche di te, non solo di Dio. Tu mi vuoi rassicurare, mi sussurri che mi vuoi bene davvero, gratuitamente, e che ci tieni tantissimo, più di me, che io mi avvicini e mi lasci avvicinare da tuo Figlio Gesù. E tu sai quanto ci si può fidare di Lui, quanto Lui, Gesù in Persona, mi voglia bene, tenga a me, e tu sai che con Lui non ho nulla, ma proprio nulla da temere , che posso donarGli tutto di me, amare come mi chiede Lui, e chiederGli di trasformare tutto in bene per gli altri e per me. Forse ancora penso che ti posso solo parlare più che altro dei miei problemi, soprattutto se gravi. E l’emozione e l’entusiasmo per te cresce quando ti vedo come immagine di una statua bella magari posta nella mia Parrocchia, oppure quando c’è qualche momento di preghiera dove ci si rivolge a te. Ma tu desideri avere con me un rapporto di amicizia e profondo affetto solido, vero, reale, perché io ti piaccio, cosi come sono, e sai anche che piaccio a Gesù.
E desideri soprattutto essere quella Mamma che mi porta continuamente a Gesù. “Fidati, io Lo conosco! Gesù ti ama da impazzire, fidati di Lui, e sarai felice”, sembri ripetermi, con dolce e forte amore. Tu sei tenace, come lo sei stata nella tua vita terrena, anche con me. Non ti lasci spaventare dai miei no a Dio, non ti lasci spaventare dalle mie rinunce a pregarti, dalla mia mancanza di fede che spesso mi fa scoraggiare e chiudere nella mia routine delle mie giornate faticose e a volte apparentemente un pò “piatte”. E in effetti come posso credere che tu sia indifferente, scialba, inesistente, se addirittura ti sei prodigata perché a Cana gli sposi a quella festa avessero ancora vino, e vino buono? E ti sei prodigata nel tuo inconfondibile atteggiamento, desiderio continuo e saldo: affidando tutto a Gesù, chiedendoGLi di intervenire, fidandoti che Lui qualcosa di grande, la farà, sempre e comunque.
Per te tutto è importante, anche i dettagli piccoli che rendono l’amore più concreto e visibile, forte, che “arriva” agli altri concretamente. Hai davvero il gusto della vita, Maria, e mi ricordi che tutto questo l’hai anche appreso da Gesù, non ti senti orgogliosa, perché sai, gioiosamente, che Lui è Colui che mi può insegnare a gustare davvero la vita mia e quella degli altri. Madre mia, so che esiste il Santo Rosario, e che è una preghiera a te davvero molto molto cara, anche perché pregando con il S. Rosario, posso meditare e contemplare con te tantissimi momenti della vita tua e di Gesù , dell’Amore di Dio. Sai che però il Rosario mi fa ancora tanta fatica? Spesso mi sa di preghiera per persone un po’ bigotte, o annoiate e pigre, che passano il tempo quasi solo a pregare. Oppure a volte provo a pregare con il S. Rosario, ma noto che lo considero un pò una preghiera quasi automatica, pesante, come se fosse più una vecchia poesia ripetuta migliaia di volte piuttosto che un vero dialogo d’Amore con te e Gesù. Che posso fare? E sai che spessissimo ho rinunciato a pregare con il S. Rosario, dopo un po’ e anche prima di iniziare, perché sentivo una pesantezza, una specie di dovere?! E mentre prego il S. Rosario mi dispiace tanto che mi distraggo molto facilmente, penso a tante altre cose, mi annoio, oppure mi sento tesa, ansiosa di finire quelle “Ave Maria” scandite velocemente senza troppo meditare, perché sono tentata di pensare che l’importante è fare tante “Ave Maria”, arrivare a un certo numero così sono “a posto”. E spesso sono tentata di credere che non ho abbastanza tempo per pregare con il Rosario. E sapessi quante immagini, e a volte tensioni e preoccupazioni mi vengono in mente mentre provo a pregarti! E anche per questo rinuncio velocemente, spesso prima di iniziare il S. Rosario, anche perché mi chiedo: a che servono tutte quelle ripetizioni di “Ave Maria”? non possono bastarne una o due? Piuttosto che “recitarle” distrattamente, male!….
Ti guardo, e tu mi guardi con comprensione e amore, con uno sguardo profondo che mi tocca il cuore, entra in profondità.
E mentre tu, Maria, madre cara, mi guardi con amore, inizio a capire che…tu mi ami e mi accetti nel modo esatto in cui io sono. Sai bene che ho limiti, difetti, paure, e che faccio tanti errori e peccati, ma…tu mi vuoi bene davvero. E mi vuoi aiutare a credere e capire che anche Gesù mi ama accettandomi, e comprende i miei limiti ed imperfezioni, ed è sempre pronto a perdonarmi.
“Figlia mia carissima…”
Sembri dirmi, sussurrarmi, con tutto il tuo amore, con lo sguardo tenero di una madre che ha tanto desiderio di far capire al figlio quanto è amato, quanto ci tiene a lui anche se non è perfetto.
E intuisco che forse per tanto tempo ho avuto dei grandi pregiudizi verso il S. Rosario, l’ho tenuto lontana come preghiera senza però gustarla e provarla fino in fondo. E’ vero, basta anche una “Ave Maria” detta con tutto il cuore e la fiducia , l’affetto per te, cara Maria. E il S. Rosario è il continuo dialogo d’amore, un dialogo continuo con te, Madre cara, e con Gesù….
Tu Maria mi ripeti continuamente, con costanza che mi vuoi bene, e lo stesso Gesù. Ed è bello per te dirmelo, non darlo per scontato. Ma forse allora il ripetere le “Ave Maria” non è una noiosa cantilena doverosa, ma…continue espressioni di affetto e fiducia che io posso dire a te, Maria, e a Gesù! Allora, se tu mi ami come sono, e lo stesso fa Gesù, non devo arrendermi, non devo smettere di pregarti con il S.Rosario se mentre prego sono un po’ stanca fisicamente, se mi vengono anche altri èensieri in mente, o se mi scoraggio!
Come una mamma non smette di voler bene al suo bambino se è stanca, tesa, preoccupata, o se suo figlio non le dà retta o si arrabbia, anche io non mi devo spaventare o arrabbiare se mentre ti prego penso ad altro o faccio fatica, perché tu non smetti di volermi bene, neanche quando sono distratta verso di te o non mi fido di te. Anzi, tu mi chiedi di donarti tutto, anche i miei pensieri, le mie preoccupazioni, le mie gioie, le mie distrazioni, fatiche e rabbie. Insomma tutto. Ci pensi tu poi a darle a Gesù, e a farmi capire quanto Gesù mi ama, e mi capisce, mi perdona e mi aiuta. Il S. Rosario mi aiuta a entrare in contatto con te, con Gesù, con Dio e lo Spirito Santo. E posso pregarti anche nelle situazioni della mia vita, mentre sono in autobus, mentre cammino, prima di addormentarmi, e in tutti i momenti in cui lo decido. Nel S. Rosario io “costruisco” con te, con Gesù, imparo a conoscervi meglio, ad amarvi, e nasce in me una pace interiore che non conoscevo.
Nel S. Rosario tu mi accompagni e mi aiuti ad “entrare” nelle situazioni della tua vita e nella vita di tuo figlio Gesù, mi aiuti a riscoprire ogni volta come si può amare, mi aiuti a riscoprire quanto la mia vita, come la tua, come quella degli altri e come la vita di Gesù, sia tenuta in mano dal Signore e dal Suo Amore. Tu mi aiuti a “tradurre” nel mio cuore, nella mia mente, nella mia concretezza i misteri reali dell’Amore di tuo Figlio Gesù. Tu mi vuoi talmente bene, che desideri con tutta te stessa che io conosca e ami sempre più tuo Figlio, perché sai come allora la mia vita può essere bella e felice, serena, realizzata. Con il S. Rosario tu alzi un “velo” che a volte mi copre gli occhi del cuore, e mi fai “vedere”…mi fai vedere e gustare Gesù, e l’Amore del Signore.
Non ti stanchi di passare il tempo con me, anche quello della preghiera, e mentre ti prego con il cuore e con fiducia, mentre medito con te la tua vita e la vita di Gesù, mi accorgo che mi avvicino a Lui, ho meno paura, e mi lascio avvicinare da Lui. E imparo che tutto quello che scopro, che quell’amore che medito “devo” donarlo e portarlo a tutti, subito, concretamente. Scopro che Lui mi chiede di ritrovarLo, riconoscerLo negli altri, e mi chiede di accoglierLo con umiltà anche quando gli altri, me Lo donano con il loro amore.
Altro che preghiera fatta solo per alcune persone!
Il S. Rosario è potente, mi protegge, mi aiuta, perché Dio anche nel S. Rosario manifesta la Sua potenza. E’ un dialogo di amore tra madre e figlio, un dialogo di amicizia che cresce e non si interrompe. Si, Maria, voglio imparare, voglio “entrare” in me stessa e nella vita anche nel pregarti con il S. Rosario. Il S. Rosario mi riempie di Grazie spirituali, è il mio scudo contro il male, mi protegge e mi rafforza, mi aiuta a crescere e a lasciarmi costruire dall’Amore nella direzione che vuole il Signore, una direzione di bene, sempre e comunque.
Maria devo confidarti però, dopo aver pregato con il Rosario, a volte le situazioni, anche quelle per cui ho pregato, sembrano solo peggiorare, sembra che ci sia un aumento di male o dolore, o problemi: e in quelle situazioni a volte mi convinco che è meglio non pregarti più con il Rosario, e mi dico a volte “vedi che fai male? Tu preghi Maria con il Rosario e sembra proprio fatto apposta che tutto peggiora, lasciamo stare, non voglio più fidarmi di pregare con Maria!”
….ma…
dimentico che il Rosario è in realtà un’”arma” talmente importante e potente contro il male, compreso quello interiore, nel mio cuore e nel cuore di ognuno, che il “nemico”, il male, diciamo che si arrabbia un bel po’ quando prego con fede il Rosario. E allora che fare, lasciar stare per non avere più problemi? Tu mi guardi, con tenace e fortissimo amore, con gioiosa pace, e sembri volermi dire che in realtà quei momenti in cui sembra solo tutto peggiorare sono i momenti in cui ancora di più mettermi nelle Tue Braccia, mettere il mio cuore con fiducia nel tuo Cuore, perché tu non mi inganni, tu sai che imparando a fidarmi di Dio e continuando, anche quando soffro, a farmi aiutare da Te, a cercarti, a chiederti aiuto, anche con il Rosario, tu sai che apro una “porta” in più per lasciarmi raggiungere e aiutare da Dio anche tramite te, tu sai, da Madre attenta e che mi conosce e conosce ciò che vivo meglio di me, che il rimanere nel Tuo Cuore, il cercarti sempre, il pregare Dio e te con te, anche attraverso il Rosario, è in realtà un percorso, un “ponte” d’Amore che metto sotto i miei piedi e dove posso camminare più spedita, più serena, con forze, risorse interiori che si rinnovano, con un amore che si rinnova in me, e che diventa anche forte contro il male. E che può cambiare il mio modo di vedere e affrontare una situazione, anche quando una situazione e un problema rimangono, ma può cambiare grandemente il mio modo di vederla e viverla.
Ora so che è “normale” che quando ti prego, cara Maria, potrò a volte o spesso avere tante tentazioni, pensieri di scoraggiamento, e a volte mi troverò delle giustificazioni per non pregare o non continuare a pregare, tipo: “non serve poi molto, ora non ho tempo, ho bisogno di molta concentrazione, in fondo mi vergogno, non riesco a fidarmi”, ecc. E anche in quei momenti, tu Maria, con la tua sapienza di Madre e grande amica, incoraggiami, aiutami a percepire la tua vicinanza, il tuo sorriso che non si arrende davanti ai miei pensieri, alla mia fretta di finire, alle mie distrazioni, ma mi aspetta, mi accoglie così come sono, continua a cercarmi, non si scandalizza, non si scoraggia. Eccomi, Maria, voglio fare la volontà del Signore, e sono certa che tu ogni momento mi aiuti, mi incoraggi, mi tieni per mano…grazie!