Nulla è impossibile a Dio….
L’angelo Gabriele, che ti annuncia che sarai Madre di Dio….e Tu che provi a chiedergli qualche informazione in più… e cosa risponde?
“Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 3Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. ” (Lc. 1, 35-38)
Maria, l’angelo ti ha dato una spiegazione ancora più soprannaturale, con motivi fuori dalla logica umana, e tu…ti sei fidata.
Hai capito che bastava così, che non c’era bisogno di sapere e capire tutto nei dettagli, perché tu ti fidi del tuo Dio. Hai creduto al Suo Amore vero per te. Hai creduto con tutto il cuore che potevi fidarti, che era possibile fidarti.
A me sarebbe bastato?
Avrei avuto il coraggio di rischiare, dopo quel tuo sì, di essere giudicata dagli altri una cattiva donna, una persona bugiarda, una non “brava persona” secondo alcuni perché incinta senza essere ancora sposata? Avrei accettato di rischiare di essere non creduta e abbandonata dall’uomo che amo?
E di vedere il suo dolore, la sua rabbia, il suo rifiuto verso me? No, penso che non avrei avuto questo coraggio!
No, un momento……potevo trovare questa forza e coraggio solo se…solo se mi fossi fidata dell’Amore e della cura di un Dio che mi parla in modo a volte misterioso o difficile, ma che mi ama davvero e vuole la mia vera gioia.
Già, forse il segreto è tutto qua.
Troppe volte pensiamo tutti che mai avremmo potuto essere coraggiosi come te, Maria, e poi per te era normale essere brava, tanto Dio ha una predilezione per te, tanto tu sei già la piena di Grazia…
si però, come ognuno di noi, eri e sei …libera.
Libera di dire no a Dio, libera di reagire male, di scegliere la tristezza e delusione del “vedi, che Dio non mi capisce, che mi propone cose troppo difficili e rischiose? Vedi che Dio non vuole che io mi realizzo, vuole solo che seguo le Sue regole e che ha per me progetti troppo diversi e lontani dalla mia felicità?!”, libera di fare il muso e scoraggiarti per il compito diverso, da quello che ti aspettavi.
Ma libera anche di dire…SI! SI A Dio, si alla vita, si alla fede in Lui, si all’impossibile che può diventare possibile non per proprio merito ma per la potenza e la grandezza dell’Amore di Dio! Maria, mi capita a volte di pensare che invece io non sono tanto “libera”: è come se fossi convinta che davanti a un cambiamento, un imprevisto che stravolge un mio programma, un mio desiderio o aspettativa sia quasi “inevitabile”, obbligatorio e doveroso, l’unica cosa possibile da fare… piangersi addosso, sentirsi subito e intensamente senza risorse, senza forze e pazienza di poter vivere il nuovo, il diverso da ciò a cui ero abituata, in un modo pieno bello, con amore. Sai, Maria, non mi sento libera anche perché credo ancora che per essere serena, per non avere brutte sorprese, devo…controllare tutto, tenere tutto sotto controllo, e allontano tutte le situazioni dove mi si chiede un cambiamento, una accoglienza maggiore, una…conversione vera, reale, concreta, quotidiana. Tu invece mi sconvolgi: tu dici il tuo si, e non dici solo “si”, ma anche: “avvenga per me secondo la tua parola”.. .(Lc 1, 38).
Ti fidi talmente tanto del tuo Signore, credi talmente tanto al Suo Amore per te, ai Suoi piani buoni per te, che scegli e accetti liberamente addirittura che “avvenga” qualcosa, avvenga di te, cioè succeda qualcosa davvero che non è prevedibile, che non controlli tu, avvenga “qualcosa” che ti trasformerà, cambierà anche il tuo corpo, “qualcosa” di più grande, di non chiarissimo, ma di vero. Ma tu “SAI”, sai che puoi fidarti del tutto di Dio, sai che non sei padrona totale di te stessa, perché è Dio che ti protegge, e che fa tutto per la tua gioia, la tua libertà piena, per te e per gli altri. E quindi tu dici, con grande fiducia: “Avvenga per me”…avvenga per te, non secondo ciò che vuoi tu e che dici tu come deve avvenire, ma dai il permesso a Dio di renderti pienamente la persona che Lui sa che sei e che puoi essere. Ognuno di noi è libero, libero di scegliere profondamente come vivere ciò che c’è nella propria vita, i cambiamenti, le novità, e anche ciò che da sempre c’è e di cui bisogna aver cura costantemente, ogni giorno, ogni momento, per togliere il senso di routine o noia.
Maria, ma tu proprio non vuoi darti delle arie?
Ti rendi conto che l’angelo ti annuncia che sarai la Madre del Figlio di Dio?
Io per molto, molto meno mi monto la testa, penso di essere bravissima, la migliore, la più buona, quella che ha pochi difetti, quella che gli altri “devono” ascoltare perché ha sempre pensieri interessanti, o quella che non può essere “abbastanza” per qualcuno, quella che si scoraggia facilmente, che è “speciale” almeno nel senso della tristezza, della lamentela, del cercare di attirare l’attenzione degli altri in modo…originale, mi reputo quella che è comunque quella che ha problemi più grossi, urgenze più urgenti, bisogni di aiuto e di comprensione più necessarie rispetto alla media degli esseri umani. Io per molto meno mi convinco che un gruppo, una situazione “deve” avere il mio controllo, devo essere io quella che ha l’ultima parola, che dirige, che organizza da sola, perché gli altri non capiscono, non sanno esattamente cosa è meglio non…hanno lo spazio per partecipare o donare il loro contributo perché presa dalle mie esigenze, dal mio bisogno di essere speciale e importante e utile per delle persone, voglio e pretendo a volte tutta l’attenzione su di me, tutta la gratitudine a me. Perché credo spesso che solo io ho capito come si deve fare una cosa per gli altri, e se qualcun altro prova a partecipare, donare anche le sue caratteristiche, i suoi talenti, le sue parole, consigli, il suo aiuto, io a volte, se non sono serena, mi arrabbio e lo sminuisco incolpandolo di cattive intenzioni, perché quel gruppo, quelle persone da aiutare sono “miei”, ci ho lavorato io, è la mia sicurezza, il “pubblico” che deve continuare a darmi una attenzione speciale perché io sono unica e speciale per loro, e nessun altro mi deve “rubare” questo ruolo.
Ah, i ruoli, cara Maria, quanto si soffre per l’attaccamento che ognuno di noi ha ai propri ruoli!
Tu, dopo quell’annuncio sconvolgente e bellissimo dell’angelo Gabriele potevi iniziare a entrare in un ruolo, tipo “la fantastica madre di Dio, la fantastica, speciale e superiore donna che sa essere utile, persino a Dio perché è lo strumento per far nascere Suo Figlio…” Ma faccio bene io, che in fondo nascondo dietro il mio bisogno di essere speciale un grande desiderio di “risarcimento – amore” che mi riempia i vuoti o dolori che ho avuto nella mia vita, o fai bene tu, Maria, che col tuo dire “Ecco la serva del Signore”(Lc. 1, 38) sembri quasi annullarti, essere troppo obbediente, docile a Dio? Quanto siamo attaccati ai nostri ruoli, per timore di non essere accettati, per timore di non saper fare altro! Ruoli di persona “brava”, che è utile e comunque piacevole per gli altri, la persona a cui si devono ringraziamenti per tutti i sacrifici che ha fatto, la persona che deve far capire agli altri che devono agire come dice lei, perché lei poverina ha sofferto troppo! Quanti “risarcimenti” e doveri appioppo agli altri, quando entro e rimango in un ruolo! Ma così non riesco a guardare me stessa interamente, interagisco e accetto solo alcune parti di me, e anche agli altri mi faccio conoscere solo in alcune caratteristiche.
Sono così “serva” di me stessa, non perché amo me stessa, ma perché mi faccio condizionare dai miei stati d’animo, dai miei desideri, dalle mie rabbie, dai miei dolori, dalle mie abitudini e regole.
Sono “serva” degli altri, quando credo più a quel buonismo che mi fa agire, sopportare, fingere che sono d’accordo, per timore di essere solo criticata, giudicata, non accettata, allontanata. E il bello è che dico a me stessa che sono fin troppo buona, perché “accontento” sempre gli altri, o meglio… i loro “capricci”, le loro pretese e aspettative. Certo che amare è anche donare, accettare, accogliere un desiderio degli altri, ma troppe volte confondo l’amore, l’affetto gratuito con il “servilismo” psicologico e spirituale, per sentirmi “buona”, non cattiva, perché penso che se dicessi anche dei “no” sarei cattivissima, o…non più amata e cercata.
Ma questo mio essere “serva” mi porta poi a covare tanta rabbia, malessere, rancore, tristezza, e alla fine quando sono con le persone per le quali rinuncio a tutto o a tanto, scatto per un nonnulla, e anche in silenzio faccio pesare loro i miei malumori, la mia rabbia e irritazione, senza spiegarmi con loro perché devo “sopportare”…..
“Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». ” (Lc. 1, 38)
Che grande amore per te stessa esprime questa frase, cara Maria. Si, amore per te stessa, perché hai creduto e capito che se ami Dio, se ti fidi di Lui, ami anche te stessa davvero, ti avvicini a te stessa, realizzi davvero ciò che sei, donando ciò che desideri a Dio, e Lui sa rendere il tuo desiderio un desiderio che si orienta a Lui, all’Amore secondo i Suoi progetti, che sono molto più belli, veri, duraturi e rispettosi della natura della persona com’ è nel profondo, dei progetti che mi farei io, o che ti faresti tu.
Il tuo decidere di essere serva del Signore, non è quindi un servilismo, una debolezza, un sopportare, un ubbidire malvolentieri, ma è una forza, una forte fiducia, un coraggio, è il desiderio di amare Dio, e di rendere davvero la tua vita bella, piena, con Lui, e anche se ancora non sai cosa succederà esattamente, anche se non ti è tutto chiaro nei dettagli, anche se ci sarà da rischiare, affrontare momenti di sofferenza o paura,
tu…TI FIDI.
Non sei stata mai delusa dal tuo Signore, Lo conosci, ti basta di sapere quello che Lui vuole da te, per dirti con tutta te stessa, con tutta la tua mente, la tua anima e il tuo cuore, e ..il tuo corpo…SI. Un si con gioia, dove anche il tuo corpo partecipa, e che diventa strumento prezioso, tempio dell’Amore di Dio, perché sai che tutto di noi è tempio, è strumento prezioso per il Signore, anche il corpo. Tu non subisci Dio, tu decidi di accettare, di fidarti. E non ti concentri sulle possibili conseguenze, perché sai che qualunque conseguenza è possibile viverla con Lui, trasformandola in bene, in amore. Aiutami a fidarmi anche io, di Lui, aiutami a volere e vivere questo coraggio.
Non dev’essere stato semplice, Maria, accogliere subito questa grandissima novità, un annuncio che stravolge i tuoi progetti, che ti mette davanti apparenti pericoli, incomprensioni, che non si capisce bene, che potrebbe far venire il timore di non avere le forze, la capacità di portare avanti questa novità, di non saper vivere bene questo cambiamento. Sono gli stessi sentimenti e timori che abbiamo tutti nel momento in cui ci si mette davanti qualcosa di nuovo, di misterioso, soprattutto di diverso da quello che avevamo sognato o desiderato, e che apparentemente sembra solo un motivo di paura e dolore.
Come sei felice, ora Maria. Che libertà senti dentro, perché mi testimoni che la vera libertà è dire si a Dio, amare, e non per far contento qualcuno, per non far arrabbiare o allontanare un altro, per essere accettata, ma perché vuoi amare, vuoi lasciarti amare dal tuo Signore, Colui il quale è il solo che ti può rendere davvero felice. Già il tuo “si” ti apre a una vita nuova, ti dona pace, e l’ignoto non ti fa più paura, perché diventa storia d’amore continuo con Dio. Maria, tu dai il permesso a Dio di rendere anche il tuo corpo strumento di amore. Il tuo corpo tempio dello Spirito Santo. Sai che spesso io invece non vivo anche il mio corpo come dono del Signore? O lo trascuro, oppure lo credo importante solo quando voglio essere bella per gli altri, piacevole, oppure quando mi preoccupo per la mia salute. E quando sono poco serena o stanca lo reputo quasi una scocciatura, un “appesantimento” che mi dà tanti problemi di salute, mi fa sentire il freddo, il caldo, e il dolore quando sto male. Ci penso poco che il mio corpo è anche tempio dello Spirito Santo, che in me c’è Gesù. Eppure capisco che anche il mio corpo è segno di amore, qualunque acciacco io abbia. Voglio imparare ad amare gratuitamente e concretamente, quindi per esempio essere piacevole non per attirare l’attenzione, ma per esprimere l’armonia e bellezza del Signore anche attraverso l’esterno. Posso per esempio abbracciare mettendo in quell’abbraccio l’intenzione che il Signore “passi” con il Suo abbraccio, perché è reale! Posso esprimere che “ci sono”, davvero, concretamente, e attraverso me Dio. Posso per esempio muovere il mio corpo e muovermi con il mio corpo per andare a prendere quella cosa che è di aiuto a una persona, o sorridere, guardare anche con gli occhi qualcuno con amore anche se sono ferma in un letto di ospedale.
Maria mi ascolta, mi guarda con amore e si gira a guardare il Signore: “guarda a Lui, guarda quanto ti ama, ti puoi fidare sempre”
Si, quasi dimenticavo che il tuo fine è farmi conoscere e amare Dio, è aiutarmi a vedere il Suo vero Volto, a lasciarmi amare e prendere dalla Sua Gioia, a fidarmi di Lui con tutta me stessa. Attraverso Maria, capisco e intuisco che Tu Signore sei il Dio delle cose belle, delle novità, che Tu sai dove mi vuoi portare, e che anche quando non capisco, ho paura o non voglio un cambiamento , Tu mi sei vicino, mi vuoi aiutare, mi chiedi di fidarmi di Te. Maria mi dice che vale la pena, che con Te non si fallisce, che Tu sei la mia vita, il mio Amore, l’Unico che sa davvero e fino in fondo come realizzare e rendere piena e felice la mia vita. E mi vuoi far capire e sperimentare che la vera libertà è in Te, che non vuoi rendermi una schiava o una persona che deve solo sopportare, rinunciare. Mi vuoi bene più di chiunque altro, talmente bene che sai più di me quanto ce la posso fare, quante risorse ho in me che mi hai donato e mi doni Tu, quanto sono fatta per “cose grandi” in realtà, anche se spesso me ne dimentico, non ci credo, mi sembra più comodo sentirmi incapace o piena di impossibilità, perché se dovessi davvero darmi da fare, aprirmi…temo che chissà che fatica insopportabile dovrei fare, chissà quanto dovrei soffrire inutilmente. “Nulla è impossibile a Dio”(Lc. 1, 37): è vero, Signore, non devo pretendere di capire e controllare tutto, mi basta la cosa più importante;: fidarmi di Te, ricominciare ogni volta a ricordarmi che nulla è impossibile a Te, non dipende dalle mie bravure o dai miei coraggi. A me chiedi il coraggio di fidarmi di Te, e poi di nuovo fidarmi, e dopo ogni caduta o chiusura o scoraggiamenti, rifidarmi…perché Tu sei con me e mi vuoi davvero bene.