Quelle parole amare nel tuo cuore

 

 

 

Mia cara, io ti capisco. Si, ti capisco più di quello che ti faccio a volte vedere. So che ami tanto il tuo chiacchiericcio, ehm scusami dialogo interiore, ma … non ti sembra che qui si stia “leggermente” esagerando? Ti parli quasi a tutte le ore, la notte poi a volte invece di dormire parti con rimuginamenti che ti tolgono anche qualche ora di sonno … succede lo so raramente,  non tutte le notti, ma in periodi in cui sei preoccupata per qualcosa in particolare.

Ma …. almeno ti serve questo, permettimi, chiacchiericcio   interiore “amaro”? Dove ti porta?

Aspetta aspetta non sto parlando di quel dialogo interiore tra te e te (cioè tra te e me) che comunque è utile perché è un riflettere e cercare anche soluzioni:

sto parlando, come avrai certamente intuito, di tutti quei pensieri che una vocetta interiore, (non certo la mia, che ti voglio bene), tende a suggerirti e non certo per renderti più realista o attenta, serena, libera interiormente: c’è bisogno che ti faccia qualche esempio? Va bene, va bene: prova per esempio a soffermarti con me, guardando da una prospettiva diversa, i pensieri che fai quando vai verso gli altri, e ti autofreni per via della tua timidezza, che tradotta è soprattutto un po’ di timore del rifiuto degli altri. Scena tipica che ti ho visto ripetere (a proposito della apparente “coerenza” del capitolo precedente) quando vai verso gli altri: lento avvicinamento camminando quasi sulle uova, e nel tuo intimo questo tipo di rimuginamenti e parole amare: “chissà se  mi accetteranno, e poi stanno già parlando tra di loro, non posso disturbarli, non so di che parlare,  non riuscirò a spiccicare due parole di fila, ma che ci vado a fare?” ecc ecc,….

ma quello di cui non ti accorgi e non hai consapevolezza è che esteriormente, mentre in te è in corso in diretta un simil dialogo, o meglio chiacchiericcio interiore, sull’amaro e scoraggiato andante, il tuo corpo e la tua andatura cominciano a diventare poco armoniosi, e assumono un atteggiamento di durezza e chiusura, il  tuo viso e i tuoi occhi iniziano a diventare leggermente tesi e con una espressione tra il teso e il triste, ma tu ovviamente non ti accorgi di niente, troppo presa dal tuo chiacchierare con te stessa quando invece oltretutto è il momento di decentrarti e andare verso gli altri anche con l’attenzione e il cuore, con l’empatia:

e così, ignara di quali strane e respingenti espressioni stai comunicando agli altri, ti avvicini ad altri esseri umani convinta che tanto non leggono nel pensiero e che quindi puoi tranquillamente darti un contegno apparente senza far trasparire niente dei tuoi timori e amari pensieri: ma cosa succede in quei momenti? Che più cerchi di non far trasparire cosa stai temendo e pensando, più assumi espressioni tristi tese e chiuse, respingenti, e a quel punto quello che tanto temi, essere rifiutata e non considerata, puntualmente avviene davanti ai tuoi occhi: coloro che malcapitati ti sono davanti, che di solito sono interiormente presi con se stessi da altrettante amare parole e paturnie dirette anche a loro stessi, forse di altro tipo ma che comunque occupano il loro cuore e la loro mente, invece di facilitarti nel tuo avvicinamento, interpretano spesso la tua apparente freddezza e chiusura come un rifiuto verso di loro (non hai l’esclusiva di queste paturnie, mi dispiace) , e a meno che nel gruppetto lì davanti a te non ci sia una persona che si allena a usare empatia, il risultato sarà spesso che tenderanno a credere a quel  tipo di messaggio esteriore che senza volerlo gli trasmetti:

sarebbe bello che le persone potessero e volessero sempre capirti e intuire cosa nasconde quel tuo “strano” atteggiamento, ma in realtà proprio perché ognuno ha i suoi chiacchiericci interiori, hanno bisogno anche loro del tuo aiuto per decodificare cosa ti sta succedendo …. E cosa a volte succede in realtà anche a loro quando si fanno prendere dalle loro personali vocette con paturnie. Perché succede a tutti prima o poi.

ebbene si, sei importante e responsabile anche nella libertà e possibilità che hai di farti capire nelle tue vere intenzioni. C’è una parte che è solo tua e che dipende da te nel farti conoscere e capire, e c’è una parte che riguarda gli altri, e riguarda anche i loro personali problemi e modi di vederti e da cui a volte si fanno influenzare, e che dipende da loro e da come decidono di interagire con te.

Se dai retta al tuo chiacchericcio interiore e a quella vocetta che ti dice che sono solo gli altri che ti devono sempre intuire e leggere nel pensiero, e che ti devono capire senza minimo sforzo da parte tua, rischi di andare avanti dando messaggi sbagliati e non veri su di te e su come vedi gli altri con cui interagisci …

lasciati scombinare dalla possibilità di cambiare il tuo dialogo interiore.

Cambia modo e contenuti con cui ti parli.  Quella vocetta è la stessa vocetta che vuole riempirti di parole di scoraggiamento su ogni situazione e anche su te stessa e su Dio, compresi gli altri: forse è anche un tuo modo difenderti da ciò che non conosci bene: in fondo dire a se stessi sempre le stesse cose e con la stessa amarezza o sarcasmo se da una parte fa male, dall’altra puoi cosi avere l’illusione di avere delle sicurezze, e cioè la tua amarezza su ciò che vivi e fai e su ciò che fanno o non fanno gli altri. Capisco mia cara che puoi avere un po’ paura a cambiare tipo di frasi che ti dici, tipo di dialogo: in fondo il pessimismo o l’amarezza sembrano una sicurezza, un proteggersi in anticipo da delusioni varie, un illudersi di tenere tutto sotto controllo … ma sei sicura che è proprio così?

In realtà con l’atteggiamento di dirti solo parole amare e scoraggiate inizi a guardare alle situazioni, alle persone, a te stessa e a Dio con poca speranza, e paura e scoraggiamento.

Lo so, lo so mia cara Franci, non è facile cambiare parole da dirti se per tanto tempo ti sei abituata a “difenderti” in quel modo e con quel tipo di chiacchiericcio interiore.

Ma ce la puoi fare. Da sola? No, con Dio. Con Lui tutto è possibile, perché Lui è davvero il Dio dell’impossibile.

Ti ho guardato con attenzione, mia cara Franci, e mi sono accorta che quella “vocetta” tende ogni tanto a farti scoraggiare: un esempio? Eccolo subito: hai notato che qualche volta, per non dire spesso, quando vuoi fare qualcosa di buono e ti impegni per farlo, o quando vuoi realizzare un desiderio che può portare del bene a te e agli altri, a volte “improvvisamente” succede qualcosa o fuori di te come evento esterno (un imprevisto, una distrazione, un problema da risolvere, ecc), o come evento interno (ti dici cose tipo “quella persona mi ha ferito, allora ho perso la pace per continuare a impegnarmi a fare questa cosa che può portare del bene”, oppure “basta sono arrabbiata, ora smetto di costruire cose buone con  per gli altri, meglio chiudersi e non fare più niente tanto è inutile” ecc. ecc.)? e in quel caso ho notato che spesso decidi di reagire smettendo di fare una cosa che può fare del bene, oppure chiudendoti o ti metti a fare le cose con poca cura, o con tensione;

quello che ti scombina in senso negativo non è l’imprevisto esteriore o interiore, ma il tuo scegliere come reagire, come interpretare ciò che ti è successo o ti sta succedendo.

Già, perché c’è uno scombinamento che è distruttivo, ed è il modo di agire e reagire distruttivo che a volte decidi di avere, soprattutto se ti sembra che non gestisci una sofferenza o stanchezza che senti, ma c’è anche uno scombinamento buono, che è quello di cui ti sto parlando in questo parlare con te.

Lasciati scombinare il “copione” di certe tue frasi ricorrenti o del tuo ascolto a quella “vocetta” interiore, lasciati scombinare  da parole buone, parole vere, parole sane verso te stessa…. Le parole buone e che ti fanno bene, e che sono vere, nascono e prendono forza solo dall’Amore, ma non un amore qualsiasi e imperfetto e discontinuo, ma un Amore solido e vero, perfetto, l’Amore di Dio.

Solo Lui ha parole buone, buone davvero, che non rabboniscono, non fiaccano, non scoraggiano, non tolgono speranza e forza, ma incoraggiano, ti aiutano a ritrovare davvero te stessa, ti aiutano, ti fanno compagnia, anche nel dolore e nella fatica, ti sostengono e ti dicono la verità, anche sui tuoi limiti e sbagli, ma con amore.

Nutriti delle parole che ti dice Dio anche quando non lo ascolti, nutri il tuo cuore, la tua mente, la tua anima della Parola vera e buona, che porta frutto buono, la Parola di Dio.

Non si tratta di dire a te stessa parole sdolcinate, o pietose bugie per coprire i tuoi difetti e sbagli, no, niente di tutto questo: solo parole vere e buone possono farti bene e aiutarti  a fare del bene anche agli altri. Prima di parlare con qualcuno o a qualcuno, compresa te stessa, verifica sempre cosa stai per dirti o per dire, se ciò che dici è la verità o parole per colpire, per scoraggiare te stessa e gli altri. O se ciò che stai per dire e dici è per costruire, per amare, per conoscere e farti conoscere, per comprendere.

E … meraviglia delle meraviglie, se scegli di nutrirti con le parole di Amore del Signore per te, e della Parola di Dio, se inizi a cambiare il tuo chiacchiericcio interiore, a quel punto scopri un vero dialogo interiore che puoi avere con te stessa, un dialogo che non nasconde ciò che non va e che   cambiare, riparare, correggere, perdonare, aiutare, ma che ti dice la verità, che ti incoraggia, e d’improvviso anche esteriormente tu riesci a cambiare espressione anche facciale, anche senza accorgerti, perché puoi iniziare a trasmettere … luce, amore, pace, bellezza, verità, anche con il tuo silenzio, le tue parole, le tue scelte, la tua vita.

Non perderti tutta questa bellezza e verità, lasciati scombinare dalle vere Parole, lasciati curare, nutrire, correggere, amare, perdonare da Dio. E quando per esempio noti un difetto di una persona, o una sua difficoltà, o chiusura, donale la “carezza” delle tue parole, allenati a correggere, aiutare, consolare, chiarire, parlare con amore, con fiducia e speranza. E sarai contenta tu per prima …

 

 

 

 

 

 

 

Articoli correlati