“Alleiamoci” con i nostri difetti
Che rapporto abbiamo con i nostri difetti? Li odiamo? Cerchiamo di non farli vedere mai, neanche a noi stessi? Li consideriamo solo intralci? Ognuno di noi vorrebbe non avere difetti, ognuno di noi vorrebbe tanto poter essere visto sempre al meglio di sé, e fare tutto bene, e riuscire a farsi amare e capire perfettamente, e poter capire e amare perfettamente. E quante volte durante il giorno ci accorgiamo e ci riaccorgiamo che…ancora una volta quel nostro difetto, quel nostro limite, rallenta, impedisce, crea problemi e fastidi a noi stessi e agli altri. A quel punto, potrebbe succedere che ci sentiamo feriti nel nostro orgoglio, l’orgoglio di volerci sentire e credere perfetti, forse perché in fondo in fondo in una parte di noi siamo convinti che solo se siamo perfetti saremo amati, considerati, visti, cercati. E a volte succede che non accettiamo i nostri difetti, arriviamo a odiarli, e a considerarli l’unico intralcio che ci impedisce di avere autostima, e che impedisce agli altri di amarci, l’unico intralcio che ci impedisce di essere bravi in tutto.
Vi capita a volte di fare guerra ai vostri difetti? Una “guerra” con noi stessi che di solito porta due conseguenze: o uno scoraggiamento, un misto di tristezza, rassegnazione, lamentela e vittimismo, in cui ci rinchiudiamo convinti che non potremo fare cose belle, non potremo dare cose buone, non potremo amare tanto perché siamo troppo pieni di difetti, e pieni di difetti brutti, oppure mettiamo una “corazza”, prima di tutto verso noi stessi, e poi anche con gli altri, e cerchiamo in tutti i modi di far finta di non avere quei difetti, o che non siano imperfezioni per noi dolorose, e iniziamo ad avere paura che gli altri ci conoscano pienamente, che ci conoscano anche nei nostri momenti “no” e di dolore dove di più facciamo fatica a gestire i nostri difetti e limiti, ma non ci accorgiamo che così assumiamo un atteggiamento di fondo e un’aria “leggermente” asettica, poco umana, e insieme ai nostri difetti iniziamo a nascondere senza rendercene conto del tutto anche le altre nostre caratteristiche, anche le nostre vere qualità, perché iniziamo a decidere noi cosa può essere bello, amabile di noi, cosa è “qualità” in noi, e cosa invece è inutile, brutto, banale di noi, e che sicuramente secondo noi non serve, che sicuramente non dobbiamo esprimere o mettere nell’amare essendo noi stessi.
Cosi però ci perdiamo la verità di chi siamo, ci perdiamo un ‘occasione di conoscere davvero noi stessi, di farci conoscere davvero, e ci perdiamo anche l’occasione di…scoprire e sperimentare che la nostra unicità, la nostra bellezza interiore, ciò che noi siamo è amabile anche se siamo pieni di difetti, anche se non riusciamo a superarli o eliminarli.
Che fare? Una delle possibilità belle che sempre abbiamo è di far pace con i nostri difetti, anzi di allearci con loro.
Con l’allearci non intendo il giustificare o negare i nostri difetti e limiti, le nostre lentezze, fatiche, difficoltà, non intendo l’usare i nostri difetti per colpire, ferire, ma intendo rendere i nostri difetti occasione per amare di più, per amare più gratuitamente, guardando i nostri difetti come “richiami” ad allenarci su una nostra possibilità in più di amare, di crescere, di imparare. Un difetto spesso è l’altra faccia della medaglia di una qualità. Un difetto non è solo un problema, ma è uno “strumento” in noi che possiamo rendere “luogo” per imparare l’umiltà di farci conoscere cosi come siamo, anche nelle nostre fragilità e difficoltà, un “luogo” per imparare a permettere a Dio di ricordarci che non siamo noi dio , non siamo onnipotenti e onniscienti, ma che è Lui l’unico che è Amore puro, totale, un “luogo” per permettere a Dio di raggiungerci e dare la Sua Luce e far passare il Suo Amore anche lì, e credere e scoprire che Lui ci ama immensamente, anche con i nostri difetti, e che può sempre fare meraviglie anche tramite i nostri difetti, se Glielo permettiamo, se smettiamo di giudicare noi stessi e iniziamo a mettere e rimettere ogni volta nelle Sue Mani anche i nostri difetti e limiti e a lasciarGlieli “usare” per amore;
una delle conseguenze belle dell’accettare di avere nostri difetti e di allearci con essi, è imparare a lavorare su noi stessi per non far comandare i nostri difetti ma farli diventare “feritoie” per far passare l’Amore di Dio, e un’altra delle conseguenze positive è che possiamo imparare a guardare anche gli altri con pazienza, con accettazione, con empatia,
possiamo amarli anche con i loro difetti, possiamo aiutarli a vivere i loro difetti come possibilità, come ferite da far diventare feritoie, possiamo amarli e rimanere vicino a loro anche quando non vogliono lavorare sui loro difetti, anche quando si fanno un po’ comandare dai loro difetti…perché umilmente, riconosceremo anche in loro, la verità che possono essere amati sempre (da Dio sono sempre amati, come siamo amati noi) , così come sono…. E che anche con i loro difetti hanno sempre la possibilità di poter amare…
