Il segreto dei limiti

….”Che segreto possono avere i limiti?” potresti chiederti caro lettore.

In fondo i limiti, quelli nostri e quelli degli altri, sembrano solo spesso una grossa scocciatura, una serie di fragilità e problemi che nascondono un po’ troppo la nostra bellezza e preziosità e la bellezza e preziosità degli altri. E quanta rabbia e delusione a volte scegliamo quando ci imbattiamo spesso con i nostri limiti, difetti, problemi, fragilità, perdite, imprevisti, e in quelli degli altri. Troppe volte crediamo convinti che possiamo essere apprezzati e amati solo se vinciamo o nascondiamo prima una serie di nostri limiti, solo se li cancelliamo e non ce ne facciamo più influenzare, e troppe volte crediamo che gli altri ci tengono a noi e ci vogliono bene solo se vincono i loro limiti e difetti ed egoismi e solo se ci danno il meglio di loro. In fondo tutti, ma proprio tutti, siamo tentati di credere che dare qualcosa di buono agli altri sia solo essere  “buoni”, super bravi, super capaci ed efficienti, e quando per malattie, difficoltà, problemi, per nostri egoismi, per  tristezza o scoraggiamento preferiamo non interagire con gli altri per non far vedere anche questi nostri aspetti, convinti che non ci apprezzerebbero più, e non potremmo dare niente di buono, noi ci fermiamo all’apparenza dei nostri limiti e li giudichiamo solo ostacoli e motivi per stare male o reagire male, per chiuderci e tenere lontani gli altri. E spesso siamo tentati di credere che anche gli altri, se fanno vedere i loro limiti, egoismi, problemi tristezze e scoraggiamenti, allora sono “lamentosi”, inferiori a noi, meno bravi e non amorevoli, poco interessanti e poco capaci, o addirittura li giudichiamo “cattivi”, e che “lo fanno apposta per farci dispiacere”. Eppure…..eppure esiste un segreto che riguarda i limiti, tutti i tipi di limiti, i limiti nostri, i limiti degli altri, i limiti delle situazioni della vita. Che segreto è? è semplicemente la possibilità ogni volta, ogni momento presente di…lasciar usare i nostri limiti da Qualcuno che sa renderli occasioni e luoghi di amore anch’essi, e quel Qualcuno è Dio. Dio non si sconvolge per i nostri limiti, e continua ad amarci immensamente, e continua ad amare immensamente anche coloro che ci deludono  con loro scelte e atteggiamenti, fragilità e limiti.

Cosa vuol dire lasciar usare i nostri limiti a Dio?

Vuol dire secondo me scegliere di cambiare visione e atteggiamento di fondo: vuol dire rinunciare a crederci persone di valore solo se abbiamo determinate caratteristiche e capacità, vuol dire  smettere di rendere i nostri limiti la nostra identità di fondo, come se noi fossimo i nostri limiti e come se gli altri fossero quasi solo i loro limiti, vuol dire rinunciare agli idoli del perfezionismo e del “potere” sugli altri, vuol dire rinunciare  all’idolo del “solo se sono forte, senza debolezze e problemi, senza egoismi o difficoltà e difetti, senza sbagli e insicurezze o paure, allora sarò amato e potrò testimoniare amore, potrà dare cose buone e sarò apprezzato ed efficace”.

Certo che amare sicuramente è anche dare cose buone, dare la nostra forza, capacità, competenza, e le nostre qualità come aiuto, ma…..non basta. Non basta perché dimentichiamo la preziosità di ciò che Dio sa e vuole  creare, produrre  e fare anche da ciò che in noi non ci piace, da ciò che non riusciamo a vincere in noi, dai nostri difetti, sviste, lentezze, paure, e chi più ne ha più ne metta. Orgogliosamente tendiamo spesso a credere che noi siamo validi e bravi solo se abbiamo determinate competenze bravure e qualità, solo se in una parola siamo sempre forti e perfetti, e se abbiamo successo in determinati ambiti o risultati di grande quantità  e molto evidenti, e che dipende solo dalla nostra forza e bontà ottenere amore dagli altri, apprezzamento, e riuscire ad aiutare e risolvere le situazioni e i problemi anche degli altri.

E crediamo tutto ciò anche sugli altri, e a volte dividiamo il mondo e le persone che conosciamo in “brave, buone, efficaci, meritevoli di cose buone e di attenzione e di aiuto, utili anche per collaborare con noi” e in “cattive, svogliate, egoiste, che non meritano di collaborare con noi perché non avrebbero molto da dare e hanno troppe debolezze ed egoismi”. Certo che in alcuni ambiti specifici a volte  bisogna  avere determinate capacità e competenze, certamente, ma questo non è l’unico e assoluto criterio per includere o escludere qualcuno dal fare qualcosa di buono per noi e per e con gli altri e con noi.

Smettiamo di ripiegarci sui nostri limiti e fragilità vedendoli e credendoli solo ostacoli alla nostra felicità e alla nostra possibilità di amare ed essere amati e apprezzati, smettiamo di concentrarci puntigliosamente solo sui limiti e fragilità degli altri considerandoli motivi per non costruire empatia, collaborazione, dialogo, e spesso se accettiamo di conoscere davvero gli altri, anche coloro di cui siamo convinti di conoscere e prevedere già tutto, possiamo avere la grande occasione di scoprire e sperimentare quanto bene e bellezza e aiuto possono darci anche coloro che sembrano solo pieni di limiti e debolezze. Certo, i limiti, di qualsiasi tipo, spesso sono dolorosi, e spesso danno problemi, rallentamenti, difficoltà.  E non sempre è facile non scoraggiarsi o credere che ci può essere qualcos’altro da poter vivere dentro e con quei limiti.  Eppure è possibile.

E il segreto di tutti questi limiti è che possono perdere il loro “potere” distruttivo, se accettiamo e crediamo che possiamo lasciarci amare e amare anche con la loro contemporanea presenza in noi, nella nostra vita  e  in quella degli altri. Ricordiamo sempre che Dio sa e vuole fare meraviglie, vere meraviglie, anche moltissimo attraverso la nostra debolezza, attraverso i nostri limiti, meraviglie che se ci pensiamo da prima non immagineremmo neanche.

Quanto amore e aiuto possiamo donare anche attraverso il modo in cui viviamo i nostri limiti e il modo in cui guardiamo e viviamo i limiti degli altri! Chiediamo a Dio ogni giorno di aiutarci a riscoprire e sperimentare questo segreto dei nostri limiti e dei limiti degli altri, chiediamoGli di aiutarci ad agire Lui, a usare i nostri limiti per portare frutti bellissimi per gli altri e per noi.

Perché, come dice Dio: “«Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». (2Corinzi 12, 9)

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