Il conforto
Quanto è bello il conforto!
Siamo aperti a lasciarci confortare?
A volte ne abbiamo paura, per timore di non essere capiti, per timore di troppa gioia, per timore di abbassare troppo le difese ed essere delusi, feriti, illusi.
Siamo disponibili a confortare? E come?
A volte preferiamo considerare il conforto da vivere e donare come una debolezza, o ci convinciamo che non saremmo capaci di consolare, donare vicinanza, tenerezza, oppure crediamo che all’altro non sarebbe davvero utile un conforto da parte nostra, o che faremmo vedere troppo il nostro lato “tenero”, comprensivo, amorevole, caloroso, e questo ci metterebbe nel rischio di essere rifiutati, non capiti, feriti, giudicati…
Ebbene si, a volte abbiamo paura del conforto, da ricevere e da donare, perché in fondo in fondo c’è una parte di noi che a volte o spesso ha paura della gioia, e del lavoro che c’è da fare su noi stessi per decentrarci dalle nostre paure o convinzioni di non poter essere davvero persone che confortano, e per poter donare semplicemente, dare la nostra sincera vicinanza.
Eppure possiamo.
Siamo “attrezzati” anche con questo talento, più di quanto crediamo e pensiamo.
Siamo stati creati e attrezzati così da Qualcuno che ci ama immensamente, e che sempre ci sa confortare, Dio; e ce ne possiamo accorgere molto quando siamo disponibili ad amare davvero, e a lasciarci confortare da Lui, a volte attraverso canali, situazioni e modi che non avevamo considerato possibili. E Dio è Colui che può aiutarci ad attivare anche questo nostro talento da mettere in circolo, condividere, donare, e ricevere dagli altri, da far fruttificare.
Il nostro conforto può essere donato in tanti modi, e possiamo allenarci a darlo in tanti modi: e possiamo addirittura imparare a donare conforto a noi stessi. Come? Per esempio cambiando il nostro dialogo interiore, le cose che diciamo a noi stessi: quante volte svalutiamo noi stessi, quante volte giudichiamo, condanniamo noi stessi? Quante volte crediamo che ormai siamo poco, che sbagliamo troppo, o che non siamo capaci, non siamo belli e amorevoli? Possiamo sempre cambiare, anche qui e ora, ciò che pensiamo e diciamo a noi stessi e di noi stessi agli altri.
Possiamo dire a noi stessi che siamo davvero amati, preziosi, e che siamo preziosi anche con i nostri difetti, limiti sbagli, e possiamo incoraggiare noi stessi. E se non ci riusciamo, chiediamo aiuto a Dio, che ci conforti, e che ci aiuti a confortare noi stessi. E poi amiamo noi stessi. e mettiamoci ad amare nel nostro qui e ora gli altri.
Possiamo donare conforto agli altri prima di tutto nel nostro modo di pensarli: cambiamo i nostri giudizi silenziosi su di loro, “molliamo” tutto ciò che pensiamo su di loro che è nemico dell’empatia e dell’amore: sostituiamo i nostri “tanto l’altro è così e solo così. Sarà amabile quando cambierà. Tanto l’altro è strano, incapace, cattivo, inutile, egoista, antipatico” ecc. con l’empatia verso l’altro, con nuovo interesse verso chi è davvero l’altro e cosa pensa e come sta, e cosa vive: guardiamo ogni persona, anche chi sembra solo rifiutarci e non capirci, in modo diverso.
Ogni volta che scegliamo e decidiamo di cambiare i pensieri negativi che abbiamo su qualcuno, indirettamente doniamo verità e conforto anche a noi stessi, perché decidere di guardare e pensare con amore e comprensione vera l’altro, ci rimette in un pezzo di verità in più su come è davvero l’altro, e su chi siamo davvero noi, e ci aiuta a ricordare che l’altro, come noi, non è lo sbaglio o gli sbagli che fa, non è la chiusura o l’egoismo che a volte vive, non è un nemico da distruggere o ignorare, ma è qualcuno da comprendere, riconoscere davvero, amare, e da aiutare quando sbaglia, senza condannarlo dentro di noi o con gli altri.
A volte quando qualcuno soffre, soffriamo anche noi, e ci sentiamo inadeguati a donargli il nostro conforto, forse anche perché crediamo nel tutto o niente: o ci sentiamo capaci di donargli tutto l’universale e perfetto conforto di cui avrebbe bisogno, oppure lasciamo stare, e crediamo che noi non possiamo fare niente o sarebbe troppo poco e imperfetto o inutile ciò che potremmo fare per e con l’altro per confortarlo e aiutarlo. E rinunciamo a fare qualcosa. E rinunciamo ad amare in quel momento.
Proviamo a fare scelte diverse: proviamo con ogni persona a esserle accanto spiritualmente ed emotivamente, a pensarla in un modo diverso, a parlarle in un modo diverso, a considerarla in un modo diverso, come vorremmo sempre fosse fatto verso di noi.
Scegliamo di ascoltare veramente l’altro, ascoltare i suoi bisogni, le sue paure, ascoltare ciò che ci dice e ciò che lui/lei è davvero, rinunciando a pregiudizi e certezze sull’altro.
Usiamo la nostra paura di avvicinarci al dolore dell’altro, la nostra paura di soffrire di più se confortiamo l’altro e il suo dolore, per renderla amore e empatia verso l’altro; spostiamo lo sguardo e i pensieri da noi stessi all’altro, proviamo a chiedergli come possiamo aiutarlo, senza imporre la nostra idea di conforto e aiuto, ma partiamo dai suoi veri bisogni, che possono essere diversi dai nostri.
Doniamo parole di conforto, sincero, di speranza e vicinanza, e se non ci riusciamo, chiediamo allo Spirito Santo di donarcele e di aiutarci a farle arrivare anche tramite noi all’altro, con amore.
Confortare è anche ricordare all’altro quanto è bello, prezioso, quante risorse ha, aiutarlo a guardare se stesso e gli altri e la vita in modo diverso e più costruttivo, e stimarlo, apprezzarlo.
Doniamo all’altro aiuto, anche molto concreto, collaborazione, confortiamo con le parole sincere, nuove, con amore, e con i fatti, facendo cose che aiutano l’altro, che trasmettono conforto vero. Scegliamo di capire davvero l’altro, anche nei suoi desideri e aspetti diversi da noi, per aiutarlo davvero, e perché possa davvero accogliere il nostro aiuto e conforto e lasciarsi aiutare.
Possiamo farlo più di quanto pensiamo.
E ricordiamo sempre che ogni volta che attiviamo scelte nuove, strade e ponti nuovi, interesse nuovo e attenzione nuova per gli altri, per ogni persona, ogni volta attiviamo contemporaneamente e indirettamente strade nuove, possibilità nuove, ponti nuovi per far arrivare anche a noi conforto, perché donando conforto agli altri attiviamo un boomerang che torna in qualche modo anche a noi, e ci conforta, perché amare davvero, ci riempie il cuore, e ci conforta…..