Il talento dell’apprezzamento

Tutti vogliamo essere apprezzati. Tutti vogliamo essere ascoltati, capiti, riconosciuti  e amati per come siamo davvero dietro le nostre apparenze.

Tutti vogliamo che ciò che siamo, ciò che diciamo, condividiamo, esprimiamo, venga visto, accettato e seguito, e  venga anche commentato positivamente;  in una parola, venga apprezzato.

E, oltre a noi, anche gli altri  desiderano essere apprezzati, ascoltati, visti, capiti, riconosciuti, amati.

E a volte ci dimentichiamo di uno dei talenti di cui tutti siamo provvisti, da sempre: il talento dell’apprezzamento. Un talento che abbiamo tutti, ma che a volte ci dimentichiamo di vedere, usare, donare. E che a volte mettiamo da parte, nella cantina del nostro cuore, perché ci concentriamo di più o soprattutto sul cercare di essere visti noi  e solo noi, ascoltati noi, e perché a volte, in una parte del nostro cuore, in fondo in fondo pensiamo e crediamo che solo noi (e pochi altri come noi) o soprattutto noi sappiamo dire, scrivere o condividere cose intelligenti, divertenti, interessanti, originali, cose che gli altri devono ascoltare, vedere, leggere, conoscere, condividere, perché così saranno aiutati, miglioreranno e si accorgeranno di quanto siamo  intelligenti, forti, preziosi e bravi, di quanto siamo speciali.

È comprensibile e umano, questo atteggiamento, ci caschiamo tutti prima o poi.

Nello stesso tempo, penso che sia davvero tanto importante che decidiamo ogni giorno, e più volte al giorno, di spostare lo sguardo e il riflettore da noi…agli altri.

Non per sminuire noi stessi o non valorizzarci, ma per darci la possibilità di amare gli altri davvero, anche apprezzandoli con sincerità e attenzione, empatia. E quando amiamo gli altri, quando li guardiamo con empatia e cerchiamo di conoscerli davvero, quando diamo loro spazio e li ascoltiamo, quando ci lasciamo anche aiutare da loro, in realtà come un boomerang accogliamo e amiamo di più anche noi stessi.

E per apprezzare gli altri, dobbiamo credere che davvero ogni persona è speciale, utile, preziosa, (anche quando ha idee diverse dalle nostre), e al di là delle apparenze e delle convinzioni che noi abbiamo su lui/lei. Ed è necessario che accettiamo di conoscere e apprezzare davvero le persone, ogni persona con disponibilità e tenerezza, la tenerezza che desideriamo sempre anche verso di noi.

Accettiamo di farlo con umiltà: l’umiltà di chi sa che ha in sé sempre, come tutti,  anche limiti e pregiudizi,  che nascono anche da proprie ferite personali e per il fatto che è una creatura umana non perfetta, non onnipotente, e che quindi ha sempre  bisogno che sia l’altro a farsi conoscere davvero. L’umiltà di chi accetta che l’altro è molto più di ciò che fa vedere, e che è prezioso anche quando a noi sembra solo una persona non brava, troppo piena di difetti, di paure, limiti, egoismi, difficoltà. E allora quando accettiamo di vedere e donare il nostro personale talento dell’apprezzamento, scegliamo di farlo con umiltà e con la curiosità di conoscere davvero, di ascoltare davvero, e con la disponibilità e gioia di lasciarci raggiungere davvero da ciò che l’altro è, e indipendentemente dal fatto se in quel momento ci dona qualcosa oppure no.

Quando siamo troppo tentati di dare importanza solo a ciò che diciamo noi, che pensiamo noi, solo alle nostre idee, e a ciò che sappiamo fare, proviamo a puntare lo sguardo e l’attenzione  sugli altri, sull’altro.  E questo fa tanto bene anche a noi.

Un altro ostacolo a volte nel donare il nostro apprezzamento è composto dai nostri rimuginamenti o certezze tipo: “Ma tanto lo sa che gli/le voglio bene e l’apprezzo”; e invece spesso l’altro non lo sa, anche se noi ci convinciamo che glielo esprimiamo abbastanza; oppure non gli arriva attraverso i modi che noi scegliamo. Abbiamo sempre bisogno di conoscere e conoscere ogni giorno, e di più, con pensieri e occhi nuovi,  l’altro.

Scegliamo di fare sempre la caccia al tesoro al dono prezioso che sono anche gli altri; anche concretamente; ascoltiamoli, conosciamoli, incuriosiamoci con attenzione e rispetto a ciò che loro sono, dicono, fanno, esprimono, scrivono, condividono. Mettiamoci nell’attenzione di conoscere anche ciò che di bello loro sono e  fanno e facciamolo circolare anche agli altri, facciamo conoscere il bello e il bene di ciò che ogni persona è, unica, speciale, meravigliosa così come è.  Facciamo circolare il nostro apprezzamento, e sperimenteremo anche più gioia nello scoprire e gustare quanto sono belle in realtà le persone, ogni persona.

Facciamo arrivare sempre agli altri il nostro apprezzamento, in modi che a loro arrivi davvero, e costruiamo collaborazioni, dialogo, apprezziamoli e amiamoli, come vorremmo fosse fatto verso di noi. Anche questo è amare, amare davvero.

 

 

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