Lettera ai miei rimuginamenti
Cari rimuginamenti,
miei vivaci coinquilini,
scommetto che siete sorpresi che stavolta sono io per prima che inizio a parlarvi, anzi, a scrivervi.
Non ve l’aspettavate, lo so, troppo abituati da me a essere voi e solo voi coloro che iniziano a parlarmi e a invitarmi a stare attenta a tutto per non soffrire e non sbagliare.
Io capisco, credetemi, l’entusiasmo che avete nel volermi convincere delle vostre ipotesi, paturnie, riflessioni, giudizi, convinzioni e previsioni, e penso che in fondo in fondo lo avete spesso fatto e lo fate sempre convinti che in questo modo fate il mio bene.
Si, sono certa che lo fate per aiutarmi, perché, se mi immedesimo in voi, dal vostro punto di vista stimolarmi a darvi retta e a usare i vostri criteri e convinzioni, e le vostre “armi” per affrontare la vita è un metodo che usate, me lo avete detto tante volte, per aiutarmi a “difendermi” da delusioni, imprevisti, problemi, reazioni spiacevoli da parte degli altri, o diverse da ciò che vorrei.
Ma voglio dirvi che questo vostro metodo e modo di aiutarmi…in realtà non mi aiuta.
E proprio perché vi voglio comunque bene, voglio dirvi con sincerità in cosa non mi aiutate quando volete convincermi che i vostri metodi sono quelli che più mi aiuteranno a evitare problemi e dolori e a essere “forte”: non mi aiutate quando mi invitate a soffermarmi sul mio passato e sugli errori che ho fatto nella seguente modalità: quando per esempio mi fate notare le conseguenze di miei limiti e sbagli etichettandoli come cose solo irreparabili e senza possibilità di miglioramento e cambiamento: cari rimuginamenti, in quei momenti io a volte vi credo, e mi scoraggio, ma mi rendo conto che quando mi invitate a guardare così alcuni aspetti del mio passato, dimenticate che sono un essere umano imperfetto che come tutti spesso sbaglia, e soprattutto dimenticate che c’è Qualcuno, un Padre, Dio, che ha in Mano e custodisce con Amore nel Suo Cuore tutto il mio passato, nelle Sue Mani amorevoli custodisce con Misericordia ogni evento e ogni situazione, e che continua ad amarmi e perdonarmi, ed è sempre pronto a darmi risorse, gioia, e fiducia per correggere, riparare, migliorare, cambiare.
Cari rimuginamenti, ve lo dico dal cuore,
farebbe bene anche a voi iniziare a credere davvero a quel Padre.
Vi aiuterebbe a guardare ogni situazione e ogni sbaglio non come un “ormai” e una distruzione, ma come “luoghi” e “occasioni” per ricominciare ad amare, costruire, perdonare, e lasciarsi amare e perdonare.
E poi, devo dirvi che quando, convinti che potrò evitare problemi e sofferenze e imprevisti, mi dite e ridite di usare il mio tempo a rimuginare sul mio futuro, compreso il futuro imminente e vicino del “tra poco”, per prevedere e controllare ogni possibile situazione, ogni possibile reazione e comportamento degli altri nei miei confronti, in realtà mi fate del male, perché io così non vivo il mio momento presente e inizio a riempire il mio cuore di paturnie, convinzioni, e inizio a mettermi “sulla difensiva”, iniziando a credere che il modo migliore per prevenire le cattiverie degli altri sia…convincermi che sono solo cattivi con me e che devo reagire male preventivamente, ancora prima di dare a me stessa il tempo di cercare e costruire e con amore un “ponte” ed empatia vera con loro.
E in quel caso dimentico che quel Padre che custodisce con Amore il mio passato, custodisce con Amore anche il mio presente e il mio futuro, è sempre con me e mi aiuta.
E che dire poi di come a volte, convinti sempre che sia per il mio bene e per essere più “forte” e preparata, intavolate con me discorsi pieni di inviti a interpretare, giudicare, convincermi che sì, quello che sto vivendo in quel momento, ha solo elementi da rendere nemici, e che non posso farci niente, e che quella o quelle persone sono solo “nemici” da cui difendermi e a cui stare attenta, interpretando loro frasi e atteggiamenti nel peggior modo possibile?
No, cari rimuginamenti, così non va, così non mi aiutate.
Capisco che forse ora, leggendo questa mia lettera, potreste forse scoraggiarvi, arrabbiarvi, o sentirvi inutili e cattivi nella mia vita, ma non è così: io vi considero davvero miei coinquilini, in ogni mio cammino voi camminate sempre con me, in fondo mi siete anche simpatici (e sicuramente non create un clima di noia, ma anzi! Con voi c’è sempre un certo clima diciamo di “vivacità”) e apprezzo che quando mi riempite di questi discorsi lo volete fare perché volete aiutarmi, e volete vedermi sempre serena.
Vi propongo una “strada” nuova: scegliete di usare la vostra attenzione e preoccupazione per me, il vostro affetto per me, il vostro attaccamento a me, per aiutarmi a coltivare più autostima, più fiducia in me e nelle persone e nella vita, per aiutarmi a vedere e essere sì attenta al futuro, ma per preparare e prepararmi, organizzarmi….con amore, coltivando più amore, perché è coltivando amore nei pensieri, nel cuore, e nei gesti concreti ogni attimo presente che posso prepararmi bene al mio futuro, ed è solo amando, che posso interagire davvero con gli altri, invece di controllare e interpretare e giudicare. Come vorrei fosse sempre fatto a me da parte loro.
Scegliete, per favore, cari rimuginamenti, di aiutarmi a rivedere il mio passato, compresi i miei sbagli ed errori, per aiutarmi a mettermi in discussione ma con speranza, con fiducia in quel Dio misericordioso, ricordatemi ogni volta quanto sono amata da Lui, e quanto posso ancora fare sempre per cambiare qualcosa, per cambiare io per prima in qualcosa.
E anche quando, nel mio momento presente, siete fortemente tentati di ricordarmi quanto devo stare attenta a fare tutto perfettamente, o a essere perfetta, o quando insistete per ricordarmi quanti elementi brutti può avere un problema o una difficoltà, e mi invitate a guardarli solo con scoraggiamento e rabbia, senza accorgervi che io così mi fermo in ascolto solo di ciò che mi dite voi, ed evito di vivere con tutta me stessa il mio presente, per favore, cambiate sguardo e modo di aiutarmi: sì, aiutatemi a vedere anche le difficoltà, anche ciò che bisogna cambiare, ma con…..amore, con speranza, con la fiducia che io posso fare qualcosa, e che niente è davvero piccolo o poco se lo faccio con amore, e con la sincerità del farmi notare anche tutte le mie potenzialità e risorse, la mia unicità, la mia possibilità e libertà sempre presenti di affrontare tutto in un modo diverso, con amore, con gioia, con costruttività.
Vedete quanto bene potete davvero farmi? Non c’è bisogno che vi allontaniate da me, non cadete nella tentazione di credere che o accetto la vostra modalità solita di aiutarmi oppure vi offendete e vi chiudete ritenendovi inutili, voi potete diventare uno stimolo importante nella mia vita, e vi dirò che se cambiate sguardo obiettivo e atteggiamento, potrete essere più sereni e contenti anche voi per primi.
Quindi, cari rimuginamenti, facciamo squadra: alleiamoci per costruire insieme.
So che potete farcela. So che possiamo farcela.