Cambiare

 

 

“Voglio cambiare!”, quante volte ci siamo detti o abbiamo detto che vogliamo cambiare, cambiare noi stessi, gli altri, le situazioni, cambiare ciò che non ci piace, insomma cambiare…

Ma cosa ci impedisce di cambiare? E cosa possiamo fare per cambiare?

Crediamo davvero che possiamo cambiare qualcosa? Perché a volte ci convinciamo che non possiamo cambiare niente, anche perché abbiamo provato ma non ci riusciamo: ricadiamo per esempio spesso negli stessi difetti, gli stessi  sbagli, continuiamo a volte a credere che se non cambiamo niente subito non cambierà mai niente, e quindi meglio non tentare più di fare cambiamenti. Che dolore a volte quando ci rendiamo conto che non riusciamo a cambiare, non riusciamo a cambiare quasi niente, neanche in noi stessi!

E …. se invece almeno qualcosa potessimo cambiarla?

Mi sono accorta che spesso alcuni ostacoli al cambiamento sono le idee e convinzioni che ognuno di noi ha in qualche modo:

un ostacolo che mettiamo a noi stessi e al cambiamento è l’idea convinzione che vale la pena cambiare se…. Se, decidendo di cambiare, cambia tutto o quasi e subito o in poco tempo, con risultati ben chiari e visibili, e veloci.

Una parte di noi a volte crede che già se desideriamo cambiare noi stessi o qualcosa, o gli altri, se lo desideriamo tanto, in qualche modo “magicamente” la realtà ci aiuterà, ci obbedirà, la vita ci verrà incontro, gli altri cambieranno,  soprattutto se siamo convinti che quei cambiamenti sono necessari, fondamentali e importanti e prioritari per poter noi essere sereni, contenti, rilassati, tranquilli…ma così non funziona.

A volte invece proviamo a cambiare, iniziamo, e quando vediamo che ci vuole troppa fatica, troppo tempo, lasciamo stare.

In fondo in fondo per noi il vero cambiamento spesso è importante ed efficace quando, impegnandoci a cambiare, cambia tutto o quasi, cambia “abbastanza”, cambia tanto, e cosi però sottovalutiamo tutti quei minuscoli, piccolissimi cambiamenti, che possiamo già attuare, decidere, e che non sono poi cosi piccoli e insignificanti come a volte crediamo e pensiamo: perché il nostro cuore vuole tanto, tantissimo, vuole tutto, e presto: siamo creature che desiderano l’infinito e perfetto, perché abbiamo in noi quell’Infinito da sempre nel cuore che non ci lascia mai del tutto sazi…

un altro ostacolo che a volte mettiamo senza accorgerci è l’ essere convinti che possiamo cambiare l’altro, gli altri, e che se non riusciamo a cambiarli dipende o dalla nostra poca bravura o dalla loro “cattiveria” ed egoismo: possibile, ci chiediamo a volte,  che non si rendano conto quanto è importante che cambino in alcune cose? Anche per farci stare meglio e più sereni? È possibile. È possibile non perché non ci vogliono bene, non perché sono cattivi e solo egoisti, non perché a loro non importa di noi, ma spesso perché…gli altri, ogni persona, affrontano a loro volta  personali “battaglie”, con se stessi di cui spesso non siamo a conoscenza pur conoscendoli, e spesso hanno resistenze e paure, ferite da cui si fanno intralciare che non conosciamo davvero, o ancora, sono convinti che non ci sia bisogno di cambiare, e  che dobbiamo essere solo noi a cambiare qualcosa per avere una buona interazione con loro… e certe volte, quando vediamo gli altri che non provano neanche ad ascoltarci su cosa dovrebbero cambiare, e ci sembra non facciano niente per migliorare qualcosa, forse in fondo in fondo loro in realtà sono convinti di non saper cambiare, si sentono inadeguati, preoccupati, poco capaci… ma ciò che vediamo noi da fuori sembra solo durezza, chiusura, poca attenzione, poca capacità di rendersi conto di cosa dovrebbero fare…

e come noi vogliamo  da parte degli altri misericordia, pazienza, accettazione di come siamo, anche quando non cambiamo, anche quando vogliamo giustamente rispetto e  non “obbediamo” a ciò che vorrebbero gli altri da noi, come quando noi vogliamo sentirci accolti, capiti, incoraggiati con amore, con empatia, senza imposizioni e pretese, cosi è anche per gli altri, per l’altro, per tutti, in modi e tempi diversi a volte.

Ma…non esistono solo gli ostacoli, in noi e negli altri e nelle situazioni, esistono anche, altrettanto forti se non di più, le ….possibilità,  esiste la libertà di cambiare almeno qualcosa, esistono la speranza e le risorse di potercela fare.

Se per noi cambiare significa che il cambiamento deve avvenire  solo in un certo modo, in un certo tempo, e solo in cose che decidiamo noi, a volte potremmo sbagliare obiettivo, percorso, e abbiamo bisogno di scoprire e cercare altri elementi che è importante cambiare:

è molto prezioso e utile cioè allenarci a una certa…elasticità, e fare tipo “caccia al tesoro” per capire cosa e come cambiare qualcosa, accettando l’umiltà , il realismo e  la pazienza di passi piccolissimi, e di valorizzare passi talmente piccoli che normalmente non consideriamo molto: ad esempio se vogliamo costruire amicizia, comprensione con qualcuno, i piccolissimi ma in realtà grandi passi sono molto importanti: per esempio potrebbe essere più efficace iniziare a “pensare” bene e in modo diverso dell’altro, anche prima di vederlo, e mettere da parte le nostre preoccupazioni e problemi quando lo ascoltiamo o lo salutiamo, prima ancora di grandi discorsi o grandi cose da fare insieme.

Già il pensare bene dell’altro, con fiducia, con atteggiamento da “caccia al tesoro” che è l’altro (anche quando ancora non lo sappiamo e non lo crediamo) e non con atteggiamento da giudice pronto a correggere, sottolineare sbagli e difetti, e non con atteggiamento interiore da persona offesa e “vittima”  che prende male ogni frase, atteggiamento, espressione dell’altro, già questo “cambia” in noi qualcosa e nell’interazione con l’altro; cambiamo già qualcosa se ci concentriamo sull’altro da comprendere per primi, salutare per primi, indipendentemente da come ci tratta l’altro, liberi interiormente di gustare il calore, attenzione, la gioia, apertura che possiamo donare all’altro senza far dipendere il nostro umore, la nostra possibilità di interagire e iniziare a parlare, da quanto affetto o durezza l’altro ci esprime.

Scegliamo di cambiare e donare gratuitamente all’altro, iniziando a pensare all’altro, già nella nostra mente, non come un cattivo, un nemico, un indifferente, uno scontroso o poco socievole, non come un povero irrecuperabile strano e pesante, ma come una creatura che ha sicuramente una preziosità che ancora non vediamo e non gustiamo, ma già il credere nella sua preziosità, che sembra un atteggiamento poco concreto e poco evidente, cambia prima di tutto qualcosa in noi, ed esprime qualcosa di diverso e più bello all’altro anche quando siamo in silenzio.

Se per noi cambiare significa cambiare l’altro, convincerlo, piegarlo emotivamente a ciò che per noi è giusto, se cambiare per noi significa donare all’altro comprensione, perdono, gioia, aiuto solo se e quando l’altro capisce, ci chiede scusa, o solo se l’altro ricambia, un invito, un gesto di attenzione, un regalo, un aiuto, allora saremo chiusi a cambiare, e ci illuderemo che possiamo cambiare l’altro e che il nostro rapporto buono con lui dipenda da come si comporta l’altro, ci convinceremo che se lo deve “meritare”, secondo noi, ma così non solo ci abbrutiamo, non solo rischiamo di far pesare il nostro cattivo umore, la nostra rabbia, chiusura e tristezza per convincere indirettamente l’altro a cambiare, a migliorare, ma ci mettiamo senza accorgerci a volte in una trappola dove ci rinchiudiamo, dove perdiamo sempre più serenità anche su altre situazioni, e su noi stessi.

Ci mettiamo   così in una forma di dipendenza dove per stare bene, per essere sereni e amabili, dobbiamo prima ottenere il cambiamento dell’altro.

 Possiamo cambiare: spesso  non possiamo cambiare tanto o tutto, a volte non possiamo fare il molto che vorremmo, ma possiamo fare quel tanto che porta comunque un cambiamento almeno in noi: possiamo provare per esempio a cambiare idea, su noi stessi, sull’altro, su una situazione, e possiamo provare a fare scelte diverse, possiamo per esempio guardare con amore, e non solo con paura o giudizio, chi sta male, chi non ci capisce, chi ha bisogno di aiuto, e possiamo, cambiando noi un atteggiamento nostro, trasmettere anche agli altri serenità, luce, calore, accettazione, vicinanza, comprensione, tranquillità.

Possiamo cambiare una nostra abitudine, iniziando a scegliere più volte un atteggiamento diverso, con piccole grandi scelte diverse, che costruiscono pian piano una abitudine diversa, migliore, che “libera” da abitudini che creano circoli viziosi di problemi, incomprensioni, lontananze, tensione.

Possiamo cambiare qualcosa: è vero che non abbiamo il potere di cambiare l’altro, non abbiamo il potere di cambiare gli altri, (anche se a volte siamo tentati di pensare che possiamo e abbiamo quel potere, almeno per il motivo  dell’essere parenti o importanti affettivamente per l’altro), ma abbiamo la libertà-risorsa e possibilità di cambiare il nostro modo di rapportarci all’altro: per esempio possiamo cambiare il modo di parlare con gli altri, possiamo rilassarci e sorridere di più, possiamo parlare anche di argomenti diversi e in più di quelli di cui parliamo di solito, possiamo cambiare il nostro modo di ascoltare gli altri e scegliere di ascoltarli decentrandoci da noi stessi, facendo silenzio in noi e concentrandoci sull’altro e su ciò che ci dice, senza rimuginare in contemporanea su cosa rispondergli, ma accogliendolo e cercando di capirlo davvero, con empatia.

Possiamo smettere di “fuggire” da argomenti su cui è importante palare con l’altro per migliorare una situazione, possiamo smettere di “fuggire” emotivamente quando l’altro ci parla di cose per noi scomode, difficili, o molto diverse da ciò che piace a noi e che conosciamo noi. Possiamo interessarci molto di più all’altro, anche ai nostri cari e amici dei quali siamo convinti di donare già tanto affetto, ascolto, aiuto, e possiamo interessarci anche a ciò che interessa a loro e che per noi è strano, brutto, poco utile, scontato o poco importante e poco interessante, e possiamo cambiare il nostro modo di dare attenzione, ascoltando e mettendoci accanto a ciò che piace fare all’altro, cercando di capirlo e di provare a stargli vicino comunque.

Possiamo ricominciare ogni momento  ad avere speranza, su noi stessi, sulla nostra vita, sulle situazioni, accettando che anche in ciò che non si può cambiare o peggiora, noi possiamo scegliere un atteggiamento diverso, che costruisce amore, realisticamente, anche nel dolore e nella fatica. Possiamo cambiare e provare a essere più socievoli, più semplici, possiamo cambiare e parlare con amore un pochino di più di noi, di cosa ci piace e ci interessa, possiamo  provare a cambiare e farci conoscere un po’ di più, possiamo smettere di “pensare” quanto ci piacerebbe parlare con quella persona o conoscerla meglio, quanto vorremmo comprenderci di più e costruire “ponti” con chi è arrabbiato con noi, e possiamo invece provare a cambiare e passare dal pensiero-desiderio di migliorare, al mettere in pratica, al chiamare per primi, allo scusarci per primi, allo spiegarci, e al perdonare e chiedere “perché” invece di chiudere gli altri o l’altro in giudizi inappellabili nel nostro cuore tipo “basta, ha sbagliato e troppe volte su ciò che mi ferisce, ora lo considero irrecuperabile, noioso, cattivo, da ignorare”.

Possiamo cambiare qualcosa della nostra quotidianità, possiamo concederci di riascoltare una canzone o musica che ci piace tanto, possiamo regalare qualcosa senza una festa particolare, possiamo parlare con amore e gioia  e non solo tramite rimproveri, recriminazioni  e lamentele, possiamo scrivere un messaggio o biglietto pieno di affetto, possiamo accettare di far capire all’altro come ci sentiamo e perché non siamo molto amichevoli con lui invece di mantenere nel nostro cuore l’idea tipo “l’altro non mi vuole davvero capire, è inutile spiegarmi, inutile parlargli ancora, inutile, non capisce, è troppo egoista”.

Possiamo stupire noi stessi e l’altro e possiamo provare a telefonare noi per primi, possiamo proporre noi per primi una o più occasioni per fare qualcosa di bello insieme, senza dipendere dal fatto se l’altro lo fa per primo nei nostri confronti o no.  Possiamo decidere di dare vicinanza, tempo, amore, aiuto anche a  chi è solo, a chi sta affrontando un momento difficile, e possiamo anche provare a cambiare e non sentirci i salvatori del mondo o di quella persona e possiamo provare a chiedere collaborazione anche agli altri, donando loro anche una possibilità in più di sentirsi utili e di sperimentarlo, e di poter mettere in atto vicinanza, supporto, aiuto, collaborazione a chi ne ha bisogno da parte di più persone insieme a noi.

Quante cose possiamo cambiare, in ogni nostro momento presente!

Possiamo addirittura…. cambiare idea sul nostro non voler o non riuscire a cambiare niente, e iniziare a pensare e credere che possiamo accettare noi stessi e volerci bene anche quando c’è molta resistenza in noi a cambiare.

Possiamo , davanti a grossi sbagli nella nostra vita, nostri o degli altri, o davanti a tante situazioni che non sono come desideriamo, possiamo cambiare il nostro punto di vista, in cui ci rinchiudiamo (perché ci sembra  il punto di vista più obiettivo e più vero, in cui ci convinciamo che “è tutto un disastro, abbiamo solo sbagliato tanto nella vita, non siamo stati capaci, bravi come gli altri” ) e possiamo cambiare modo di guardare il male che c’è in alcune situazioni e nella nostra vita non come motivo per disperarci, scoraggiarci, non come motivo per pensare che è tutto irrecuperabile, distrutto, impossibile, ma come occasione e luogo per fare qualcosa di diverso, per cambiare e ricominciare a scegliere atteggiamenti costruttivi, parole costruttive e incoraggianti, scelte che costruiscono “strade” diverse, possiamo decidere di avere uno sguardo diverso, che vede comunque realisticamente  il male e gli sbagli, ma che decide di affrontarli in modo diverso, non per distruggere o non fare niente, ma per migliorare qualcosa, in noi e fuori di noi.

Siamo soli in tutto questo? No!

Chi può aiutarci in tutto questo? Prima di tutto può aiutarci Qualcuno che da sempre e in ogni momento è realmente con noi, Qualcuno che ci ama davvero, anche quando sbagliamo, che ci ama anche quando ci sentiamo falliti o incapaci, anche quando non vogliamo cambiare o non vediamo speranza: Dio.

Dio sa ridare sempre speranza, Dio sa ridare un cuore e uno sguardo diversi, Dio sa farci scoprire e usare risorse e talenti che credevamo di non avere. Dio ci ama, ci perdona, Dio non ci molla, non ci molla mai. Dio a volte non ci aiuta come vorremmo noi, nei modi e tempi in cui Gli chiediamo aiuto, ma ci aiuta: e ci aiuta in modi misteriosi a volte che capiamo solo dopo tanto tempo, o non capiamo, ma ci aiuta, ci conosce meglio di noi stessi, conosce ogni situazione  e persona meglio di noi e vede aspetti costruttivi, luci e amore che noi spesso non vediamo e non sappiamo…

Dio sa che il modo migliore per aiutare gli altri a cambiare, solo se lo vogliono ovviamente, è…cambiare noi.

Cambiare noi il nostro modo di pensare, chiedere, parlare, cambiare noi il nostro modo di interagire con gli altri, e vivere la libertà interiore di amarli e accettarli nella nostra vita anche quando ci deludono, non cambiano, continuano a sbagliare e a non capire.  Cambiare e decidere per esempio, quando qualcuno non ci cerca, ci esclude, non ci capisce, ci fa dispiacere, di pregare per lui invece di giudicarlo, escluderlo, vendicarci, ma pregare per lui con il cuore, con amore e fede, e produrre amore e aiuto per lui anche in questo modo, e produrre cosi bene ae amore in più come un boomerang anche per noi stessi, come solo Dio sa fare per noi.

e anche in questo modo Dio ci ama, anche quando noi non vogliamo amarlo, anche quando fuggiamo da responsabilità   fatiche, anche quando ci sentiamo migliori degli altri o i peggiori degli altri.

Lui ci ama.

Con Lui è possibile cambiare, Lui è la nostra Strada e Bussola per cambiare ciò che va cambiato, che a volte è diverso da ciò che pensiamo debba essere cambiato, ma questa Saggezza e Luce ce l’ha solo Lui, noi vediamo di noi stessi, degli altri, delle situazioni e di ciò che consideriamo “soluzioni” solo una parte, una piccolissima parte, e solo Lui sa tutto, solo Lui sa cosa è il nostro vero bene.

Cambiamo, decidiamo di fidarci davvero di Lui, accettiamo di cambiare nei modi e in ciò che è davvero ciò che è meglio fare….lasciamoci amare da Lui, lasciamoci sorprendere e scoprire che….già se accettiamo di amarLo e lasciarci amare da Lui, noi siamo in un cambiamento…..in una gioia nuova.

Ecco, io faccio una cosa nuova:proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? (Isaia 43, 19)

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