Lettera alle soluzioni

 

Care  soluzioni,

che spesso birichine vi nascondete e siete molto brave a non farvi trovare, ma dove vi nascondete a volte? Io capisco che siete molto indaffarate, ma potreste un po’ più spesso farvi trovare e vedere da me soprattutto quando ho più bisogno di voi? Mi sarebbe utile avere l’onore della vostra presenza e del vostro aiuto più spesso, anche per aumentare la mia tranquillità e perché io possa concentrarmi di più a  donare gioia, amore, aiuto a mia volta, invece di incartapecorirmi in rimuginamenti di preoccupazione e di rabbia quando ho un problema da risolvere, o quando un mio caro soffre e non vi trova a sua volta.

Voi sapete che a quel punto do’ libero accesso alla salvatrice del mondo che è in me per sostituirmi a voi, e inizio a dare (o imporre, se sono preoccupata) aiuti non sempre efficaci, perché a volte confondo un aiuto che è buono con un aiuto di comodo che a lungo termine non aiuta me o coloro che voglio aiutare, ma semplicemente facilita la chiusura dell’altro che a volte vede meglio di me che la mia”teoria” per aiutare non sempre è efficace, amorevole,  e concreta.

Care soluzioni, a volte sono tentata addirittura di credervi, se ho un problema, l’unica fonte della mia serenità, per cui se non ci siete e se non correte subito in mio aiuto, sono tentata di scoraggiarmi e affrontare i problemi con atteggiamento un po’ cupo o poco costruttivo, proprio perché … non vi vedo, non vi trovo.

Care soluzioni, ma che fate tutto il giorno, quando vi cerco? Siete cosi tanto indaffarate, o vi divertite a non aiutarmi? Non vedete come vi cerco a volte con grande fretta, per placare anche la paura o il dispiacere che sento davanti a ciò che non capisco e che sta solo peggiorando? Volete forse giocare con me a nascondino?

Oppure … oppure mi viene un sospetto:

non sarà che forse a volte mi intestardisco a trovarvi nel modo esatto in cui preferisco, e nei tempi che preferisco e mi sembrano urgenti, e che quindi in realtà non vi trovo perché non ho capito molto di voi? In effetti quando ho un problema  o sofferenza voglio solo trovarvi con le caratteristiche che secondo me mi rassicurano, nei tempi e modalità che mi sembrano i più efficaci e veloci, per risolvere qualcosa.

Ma davanti a questo vostro silenzio e gioco del nascondino mi sto chiedendo se in realtà, (invece di volermi fare un dispetto, come sono tentata di credere su di voi quando sono arrabbiata o preoccupata),  state solo cercando di aiutarmi a capire qualcosa di importante: forse vi cerco, vi pretendo, e nei modi e velocità che mi sembrano i migliori, e non mi do’ il tempo interiore per “ascoltare” cosa sento dentro di me, come mi sento davvero, quali risorse ho e quali scelte potrei fare, e soprattutto mi chiudo nella convinzione che “solo” se ci siete, e subito, potrò rasserenarmi, potrò dare il meglio di me, potrò essere disponibile ad aiutare gli altri ….  Insomma, ho il sospetto  che dipendo da voi, dalla vostra presenza e con le caratteristiche che pretendo (e che mi sembrano fondamentali da parte vostra), per darmi la possibilità di essere serena o no, di sentirmi forte o no:

in realtà vi confido che spesso credo proprio che non ho scelta, senza di voi, per affrontare un dolore o problema che rimane e non va via, ma forse ….

Forse in realtà il vostro nascondino, se lo guardo in un altro modo, non è un dispetto a me, non è un lasciarmi sola e impotente in un problema, ma è … una occasione, una possibilità in più che mi date per prendere consapevolezza che posso coltivare serenità anche “mentre” c’è il problema, anche mentre non si risolve, e troppo spesso mi convinco invece che la mia serenità dipenda solo dal non avere problemi o dolori.

Certo, il dolore e i problemi sono situazioni che non è bello dover affrontare, ma forse posso scoprire che la mia serenità non dipende solo da voi.

 Tante volte nella mia vita, se mi soffermo a fare memoria, ho vissuto problemi, anche dei miei cari, che non si risolvevano, che rimanevano, e che anzi a volte peggioravano, e io non vi vedevo. Non vi trovavo, e mi arrabbiavo.

E avevo la tentazione di chiudermi e di rinunciare a fare la mia parte, a donare comunque amore e serenità.

Ma poi …

Ma poi  Qualcuno mi  è venuto in soccorso, in modi molte volte diversi da ciò che speravo o mi aspettavo per poterlo riconoscere, ma è venuto in mio soccorso e in soccorso dei miei cari. Quel  Qualcuno, che è Dio, non sempre mi ha aiutato nei modi che d’istinto avrei scelto e preferito, spesso non mi ha magicamente cambiato le situazioni, ma ha fatto molto, molto di più: mi ha fatto sperimentare una pace interiore anche nelle tempeste, una possibilità di risorse, di nuove strade, che da sola non avrei visto, e solo quando Gli ho creduto, e ho continuato ad amare anche durante i mie difetti, i miei limiti, il senso di impotenza, anche mentre ero tentata di chiudermi e aspettare voi, come dicevo io, solo allora ho scoperto che c’è una Soluzione che vi supera, mie care soluzioni, una Soluzione che spesso non cambia subito le cose come vorrei io, una Soluzione che sa raggiungere il mio cuore e donargli pace anche quando soffre, in contemporanea a volte, e questa Soluzione si chiama … Dio.

Lui mi permette di ricominciare sempre, anche durante il giorno, Lui mi ama più di voi, care soluzioni. Beh, a questo punto, ho fatto memoria del Suo Amore anche quando non vi avevo, e non vi ho, e devo dirvi che vi ringrazio, perché con il vostro giocare a nascondino con me, ho scelto di avere un tempo silenzioso in me per scoprire e ricordare che posso coltivare serenità anche quando un problema non si risolve o non passa. Io spero sempre che vi troverò sempre, care soluzioni, ma intuisco che non è la cosa più importante. Perché, anche quando un problema rimane e peggiora, c’è Qualcuno che non se ne va mai, che sta sempre con me. Che mi può dare pace anche mentre vivo “tempeste” e difficoltà: Dio.

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