Rimanere nell’Amore con il Tuo Aiuto, Maria
Gesù è nato.
Ti immagino, Maria, emozionata, felice, tutta presa da quel bambino piccolissimo. Come hai fatto a mantenere la fede che quel normalissimo, piccolo bambino era il Figlio di Dio, era Dio? Non dev’essere facile. Un bambino evoca tenerezza, ma certo non fa pensare molto alla potenza di Dio…Tante volte io cerco Dio, la Sua Presenza, in cose grandi, che abbiano caratteristiche fuori dal normale. Ma così, forse perdo tantissime occasioni di trovarLo nel mio quotidiano. Tu non ti sei scoraggiata, Maria, non ti sei distratta per l’aspetto “normale”, piccolo, semplice di quel neonato. Tu vedi in Lui Dio, il tuo cuore è sempre pronto a riconoscerLo. E io? Mi fai riflettere che io mi sono abituata a dare un po’ tutto per scontato. Mi sembra più facile vedere davanti a me “solo” quello che vedo, la parte esterna, e mi scordo che in ogni persona c’è Dio…soprattutto se è una persona antipatica, che mi ha ferito, che non mi vuole capire o aiutare.
Mi sono abituata a credere che quei gesti di tutti i giorni, compreso riordinare, pulire, parlare con quella persona, donare qualcosa a chi non ce l’ha, siano cose poco importanti, piccole o grandi seccature senza un grande senso o scopo. Tu Maria mi aiuti a capire, invece, che devo attivare un altro “sguardo”, perché altrimenti mi perdo tantissime occasioni in cui c’è Dio, lì, accanto a me, e anche dentro di me, che mi invita ad amare e farmi amare. Gesù appena nato è piccolo, davvero piccolo. E io? Ho mai pensato più seriamente che anche le “piccole” cose, le piccole situazioni, i piccoli momenti, i piccoli attimi, sono importanti e unici perché anche lì c’è Dio? Allora niente è banale, dipende da come io vivo tutto. Ho davanti a me stessa, agli altri, alle situazioni e alle cose sempre due scelte possibili: far finta di niente, passare oltre, dare a tutto un “nome”, una comoda etichetta rassicurante e sempre uguale, vivere tanti attimi, situazioni, e rapporti con le persone e con me stessa come cose inutili, vuote, senza senso, quasi noiose, oppure….ricominciare a vivere e guardare tutto con l’occhio della fede, della fiducia: una fede di cui basta anche un granellino di senape, purché vera, per attivare amore che è anche molto molto “contagioso” anche per gli altri!.
“C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
” (Lc. 2, 8-19)
Maria, mi colpisce come, davanti alle lodi degli angeli, e alla visita dei pastori, tu “custodisci” tutte queste cose e le mediti nel tuo cuore. Potevi approfittare per chiedere qualcosa, un po’ di comodità in più, per metterti in mostra anche tu, potevi fare tante cose, ma tu con grande tranquillità, umiltà e attenzione scegli di conservare. Sai, Maria, io più che custodire conservo tante cose: conservo ciò che mi piace, conservo a volte cose che magari poi non uso più, ma tanto per sentirmi sicura e avere la sensazione che “semmai le riuserò, mi serviranno, sono lì”. Cerco anche di conservare i miei affetti, a volte con il controllo, la rabbia, o uno strano senso di giustizia che mi fa pensare e dire “è giusto, devono volermi bene, devono tenermi sempre presente”. Ma ci sono tante cose che non conservo, perché non l’ho mai fatto, o per mancanza di abitudine o…di motivazione.
E sono le “cose” che tu hai deciso di conservare. Nel senso di custodire.
Le uniche che vale la pena conservare. E custodire.
Tu conservi tutta la gioia, la lode, l’atteggiamento di ricerca dei pastori verso tuo Figlio. Conservi e custodisci come dono prezioso di Dio la memoria del cuore, dell’amore, della presenza e vicinanza di Dio. Conservi la capacità di meditare, contemplare, conservi un cuore pieno di amore, Immacolato, sempre pronto ad accogliere, conservi la fiducia. Io tendo invece spesso a “dimenticare” le cose belle, i doni belli che ricevo, l’Amore del Signore, perché mi sembra scontato riceverli, oppure perché quando sono un po’ giù od oppressa da stress e problemi inizio a credere che non era vero, che mi sono illusa che c’è Dio e che mi vuole bene, perché soffro.
Ci sono due modi di conservare: conservare per controllare, per attaccare il cuore a falsi idoli, conservare dimenticando e lasciando poi “ammuffire”, anche il cuore. Conservare cose tipo rancore, odio, vendetta, chiusura, scoraggiamento. E c’è il vero conservare, come conservi tu: è un atto bellissimo, che dà attenzione anche nel tempo e aiuta a ricordare, a tenere ben presente ciò che di bene fa Dio per ognuno di noi, in modo unico, e mi aiuta anche a ricordare quanto amore posso donare, ancora e sempre, perchè Lui è la mia Fonte a cui attingere e dissetarmi e dissetare, non sono io la mia fonte! Tu Maria hai anche meditato tutte quelle cose belle che vedevi succedere davanti ai tuoi occhi. Non hai accolto in modo passivo una realtà ma l’hai meditata, anche qui rimanendo sempre nel “senso” di quello che stava succedendo. Aiutami, a “rimanere” anche io nel senso delle cose che vivo, a meditare con gioia, a non rinchiudere la mia gioia in standard prestabiliti, in pochi momenti che mi appaiono più chiari e già intitolati “momento di gioia” dai miei pensieri o dal modo di pensare comune. Tante situazioni mi si presentano apparentemente solo scomode, difficili, problematiche, dolorose e dure, e solo se ho la fiducia di “conservare” in me la fiducia in Dio, meditarle, guardarle davvero in faccia con amore e fede, posso scavalcare l’impressione che mi fanno, il loro aspetto non piacevole e viverle in un altro modo. C’è una frase di Gesù che somiglia al tuo conservare: “Rimanete nel mio Amore”…(Gv. 15, 9)
Tu mi vuoi riportare ogni volta nella mente, nel cuore, nell’anima questa frase di Gesù, che personalmente, proprio a me, dice: “Rimani nel mio Amore! Non temere! Rimani nel mio Amore anche quando non capisci, anche quando hai forti sentimenti e reazioni, quando hai appena sbagliato, peccato. Rimani nel mio Amore, solo così la tua gioia sarà piena! Rimani nel mio Amore, gli altri hanno bisogno della tua testimonianza, dell’amore che anche attraverso te voglio donare a tutti”.
Tu Maria, hai vissuto con senso anche tutto quello che ti stava succedendo, perché anche un evento bello può sconvolgere, far sentire confusi. Ma tu non ti sei confusa, non ti sei sconvolta. Tu hai colto, con la tua meditazione nel cuore, la realtà nascosta , hai creduto che in quel Bambino così piccolo e indifeso, così normale, c’era Dio in persona. Aiutami a voler guardare davvero con la fiducia di chi sa che dietro ogni persona, ogni situazione, c’è Dio che mi cerca, che mi vuole far crescere in qualcosa, che mi vuole “parlare”, che mi vuole far gustare tutto il senso che c’è in ogni situazione se lo vivo con amore e fiducia, meditando nel mio cuore e conservando la fiducia nel Suo Amore. Verranno momenti ogni tanto, come mi è già successo, nei quali farò fatica a credere che Dio esista, in cui mi sentirò sola, avrò la tentazione di sentirmi abbandonata o senza speranze o forze. E anche lì, potrò attingere anche a ciò che ho conservato nel cuore, che ho vissuto davvero, potrò chiederti aiuto, certo, come una bambina tranquilla e serena se c’è la sua mamma, che tu mi soccorrerai, che saprai riaffidarmi a Dio, mi ricorderai quanto Dio mi ama e mi vuole, e l’amore che ho donato e ricevuto rimane, in qualche modo mi scalda, e porta frutti anche dopo molto tempo.