La dolcezza del cambiamento
Cosa vorremmo cambiare?
Ognuno di noi ha qualche desiderio di cambiamento. E cosa è per noi il cambiamento?
A volte crediamo che cambiare significhi sbrigarsi a …..cambiare. E togliere, modificare, aggiungere, insomma tutto ciò che può essere cambiato. E tante volte ci convinciamo che il cambiamento in noi e nella nostra vita debba essere veloce, e il più possibile.
E spesso desideriamo (o meglio pretendiamo, anche se a noi sembra solo di desiderare) che anche gli altri, in particolare coloro a cui teniamo di più (ma anche coloro che consideriamo solo egoisti e antipatici) si sbrighino, maturino, cambino, siano veloci e determinati a fare quei cambiamenti che tanto vorremmo e vogliamo, e che secondo noi ci darebbero finalmente felicità e serenità.
E se gli altri non ci danno retta e non cambiano, o se non cambiano velocemente e nei tempi che noi consideriamo “normali” e doverosi, ecco che siamo pronti a considerarli solo persone troppo egoiste, cattive, indifferenti, che non ascoltano e non vogliono dialogare.
E ci chiudiamo. E li escludiamo anche solo emotivamente. E non ci chiediamo neanche, a volte, se il cambiamento che desideriamo negli altri è davvero una cosa buona o se invece sarebbe meglio dialogare davvero con l’altro per ascoltarlo e comprendere cosa pensa, e quali sono i veri motivi di un suo comportamento e di una scelta diversa da ciò che vogliamo noi.
Ma è veramente così? Veramente gli altri sono cattivi se non cambiano e non si sbrigano?
Se qualcuno chiedesse a noi di cambiare, e di sbrigarci a fare cambiamenti, e su ciò che lui/lei ha visto come indispensabile, urgente, e ci trasmettesse il messaggio che solo se cambiamo, e presto, saremo da lui/lei amati, capiti, considerati, cercati, inclusi, avremmo serenità voglia e urgenza di cambiare e su ciò che a volte solo all’altro sembra indispensabile o urgente? E se fossimo considerati da lui/lei cattivi egoisti e persone a cui non chiedere collaborazione o con cui non dialogare o non fare cose insieme, a motivo del nostro non cambiare, come ci sentiremmo? E allora il cambiamento, nostro e degli altri, deve esserci per forza per amare ed essere amati? Certo è bello quando noi o gli altri facciamo e fanno cambiamenti buoni e importanti. Ed è bello anche darci la possibilità di imparare e allenare la pazienza, la comprensione ed empatia nei confronti nostri e degli altri. Ed è bello anche allenarci e ricominciare ogni momento presente e ogni giorno ad accettare come dono prezioso così come siamo noi stessi, anche quando non cambiamo, e accettare come dono prezioso anche gli altri, amandoli e accettandoli anche in tutto ciò in cui sono diversi da noi. Come fa Dio con noi, che ci ama e ci abbraccia con Amore così come siamo, anche quando abbiamo paura a cambiare e non vogliamo cambiare per migliorare noi stessi o la nostra vita.
Ed è solo l’amare e il sentirci amati che stimola a un cambiamento, solo il comprendere accettare e amare aiuta ad avere voglia di cambiare qualcosa.
A noi a volte sembra che se accettiamo e amiamo l’altro, lui/lei allora non cambierà, e che questo sarà tremendo: eppure quando noi non cambiamo in qualcosa desideriamo tanto essere accettati capiti e amati lo stesso, incondizionatamente, indipendentemente dal fatto se cambiamo qualcosa o no. Eppure in realtà solo con l’amore tutti, nessuno escluso, siamo più disponibili a cambiare qualcosa.
Il cambiamento vero e solido ha una…dolcezza in sé: noi spesso consideriamo cambiamento solo un immediato e veloce cambiamento. E invece spesso i cambiamenti più solidi portano in sé la dolcezza e la gradualità. E con dolcezza non intendo debolezza o solo lentezza, anche perché a volte c’è bisogno e urgenza di cambiamenti urgenti e immediati in alcune situazioni, ma intendo quello che già ammiravo di nuovo un pochino di tempo fa, qualcosa che succede ogni giorno: l’inizio dei colori, dolci e delicati, del tramonto in cielo, come nella foto che ho scattato e ho condiviso qui: se ci fermiamo a guardare e gustare un tramonto, un tramonto non avviene velocemente e in modo aggressivo o immediato: il tramonto porta con sé un inizio, che sembra lungo e solo lento, dove timidi e delicati colori iniziano a comparire, e con molta dolcezza e gradualità “camminano” e diventano pian piano un tramonto sfolgorante e completo.
Caro lettore, non temere la dolcezza, i lenti passi, la pazienza, non temere di accettare con amore anche ciò che non cambia, ma che ha in sé qualcosa da aiutare e amare. Non temere la gradualità.
Dio ti ama e ci ama così, come siamo, e noi siamo molto, ma molto più belli e preziosi di un tramonto.